Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Bigattiera: esistono soluzioni alternative allo sgombero

Postato il 30 Settembre 2015 | in Scenari Politico-Sociali, Territori | da

BigattieraNei giorni scorsi Arpat e Usl5 hanno effettuato un sopralluogo alla Bigattiera e subito scritto al Sindaco per chiedere la interdizione dell’area alla presenza di uomini e donne intervenendo subito per la bonifica dell’area.

Il campo della Bigattiera è in condizioni igienico sanitarie preoccupanti e disumane  ma  ciò dipende  soprattutto dalla assenza di elettricità e acqua corrente la  cui responsabilità non è certo attribuibile agli abitanti, ma dell’amministrazione comunale che ha staccato da tempo queste utenze che con piccoli interventi potrebbero essere ripristinate.

L’Amministrazione va dicendo che le famiglie rimaste alla Bigattiera hanno rifiutato una soluzione alternativa, ciò non corrisponde a verità e le associazioni che  si occupano di immigrazione non avranno difficoltà a dimostrarlo.

Per anni si è fatto finta , anche a livello istituzionale , che questo campo non esistesse (anche i servizi socio sanitari si sono mossi in questa ottica per ordini politici), eppure ci sono uomini e donne, numerosi minori che meriterebbero, come tanti altri bisognosi di casa, di soluzioni dignitose e umane

Pensiamo che molto possa essere fatto anche nei prossimi giorni, per questo chiediamo a Prefetto e Questore di  sospendere la ordinanza di sgombero e di attivare tutti gli uffici preposti a trovare soluzioni. Con la fine della stagione estiva anche le soluzioni temporanee non mancherebbero, come avviene in altre grandi città e come avveniva in passato da parte degli uffici SDS, dell’assessorato al sociale prima dell’avvento delle giunte Filippeschi, serve solo la volontà politica.

Ci preme sottolineare che tali interventi con l’uso della forza mettono a repentaglio la sicurezza degli operatori della Polizia Municipale, utilizzati impropriamente per questi compiti, ma anche delle altre Forze di Pubblica Sicurezza. Tali interventi, sottopongono molti operatori ad un diffuso malessere e disagio, costretti ad operare in modo disumano soprattutto nei confronti di donne e bambini, costringendoli ad andare contro norme e convenzioni internazionali.

Cobas Pisa

   Invia l'articolo in formato PDF   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Archivi

Tag Cloud