November 26, 2024
La più grande mobilitazione sociale degli ultimi anni, la più numerosa contro un governo progressista. Anche in Uruguay la gente non fa sconti alla politica antipopolare e di destra anche se fatta da uomini e coalizioni che si dicono di sinistra. Che poi vengono sconfitti fuori e perfino dentro il loro schieramento. La rabbia cresce, a maggior ragione, quando si scopre che il governo di Pepe Mujica, l’ex presidente acclamato per la simpatia e la semplicità dei costumi in tutto il pianeta, disprezzava le lotte sindacali degli insegnanti e ha negoziato in segreto la partecipazione di Montevideo al Trade in Services Agreement (Tisa), l’ennesimo accordo neoliberista per togliere ostacoli e regole scomode ai servizi e al commercio. Un negoziato che avrebbe fatto dell’Uruguay il partner privilegiato degli Usa nel Mercosur e che, venuto alla luce, è stato invece bloccato dalle proteste dell’intero paese. Il presidente Tabaré Vázquez, succeduto a Mujica, che fino a oggi ha vantato “un tipo di leadership quasi monarchica” insiste: vuole stabilire per decreto che gli insegnanti non possono scioperare, poi, innervosito dalle prime sconfitte, manda la polizia a picchiare gli studenti.
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