November 26, 2024
L’enfasi posta dai grandi media sulla firma del Tpp, il 5 ottobre, ha messo l’accento sulle grandi potenzialità offerte ai 12 paesi contraenti il super trattato di libero commercio: ove però la parola “libero” equivale a “senza regole”, massima ambizione del mercato capitalista. Il Tpp consegna la proprietà delle risorse naturali dei singoli paesi al monopolio delle grandi industrie, da quelle dell’agro-business a quelle farmeceutiche. E a castigare la libertà di espressione in internet penseranno i tribunali internazionali qualora ritengano danneggiata la loro “proprietà intellettuale”. Mano libera, insomma, agli Usa — grandi artefici del trattato, portato avanti nella più grande segretezza -, per allargare il proprio campo di razzia nel sud del mondo. Non a caso, Obama ha detto alla stampa che il 95% dei «clienti» si trova fuori dal suo paese.
Se entro due anni il Tpp non verrà ratificato dai parlamenti di tutti i contraenti, poco male: basta che sia stato approvato da sei paesi membri e che questi rappresentino l’85% del Pil dell’aera di libero commercio perché entri in vigore anche per gli altri. L’ambizione nordamericana è quella di dominare, attraverso il Tpp, il 40% dell’economia mondiale: e contrastare l’avanzata della Cina e dei Brics, che cercano altre strade e altre alleanze sud-sud.
Leggi tutto l’articolo di Geraldina Colotti al seguente indirizzo:
Lascia un commento