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Perseguire è meglio che curare. La politica sociale del Comune di Pisa crea illegalità a suo uso e consumo.

Postato il 16 Ottobre 2015 | in Scenari Politico-Sociali, Territori | da

Riceviamo e pubblichiamo.

Perseguire è meglio che curare.

La politica sociale del Comune di Pisa crea illegalità a suo uso e consumo.

carabinieriallabigattieraLeggiamo con sconcerto e preoccupazione le dichiarazioni tramite social network del Prefetto Attilio Visconti e dell’assessore alle politiche sociale Sandra Capuzzi, riportate anche sulla stampa locale, in merito alle denunce dei capifamiglia rom trasferiti nel campo di Coltano.

Innanzitutto dobbiamo constatare che le soluzioni e le alternative decantate dall’assessore non ci sono mai state: il Comune ha infatti sbattuto per strada, senza alcuna ipotesi di ricollocazione, gran parte delle famiglie in regola col permesso di soggiorno. E poiché le bugie hanno le gambe corte, veniamo a scoprire che “l’alternativa abitativa” suggerita dall’assessore ad alcuni nuclei era una soluzione finta, priva di sostanza e sopratutto a scadenza.

Come si può pretendere di aver dato una soluzione alternativa dignitosa quando si sono fatti alloggiare appena tre famiglie, per un totale di 18 persone, in tre roulotte a Coltano, senza corrente elettrica e acqua?

Ci paiono irresponsabili le dichiarazioni del prefetto, che tramite social network stigmatizza il comportamento “abusivo” dei rom senza contestualizzarlo nella situazione che lui stesso ha contribuito a creare: se decine e decine di persone, molte delle quali minori, vengono private da un giorno all’altro delle loro precarie abitazioni, dove si pensa che vadano? E’ evidente che cercheranno altre sistemazioni di fortuna, sempre più precarie e pericolose, e naturalmente “abusive” (per usare la terminologia spiccia di un funzionario dello Stato, che dovrebbe esprimersi in modo più consono al suo ruolo).

Come responsabile della tutela dell’ordine pubblico e figura istituzionale, il Prefetto dovrebbe essere super partes, e non dovrebbe avallare generalizzazioni umilianti nei confronti di un particolare gruppo o comunità. Ancora più sconcertanti sono le sue affermazioni, se confrontate al pesante silenzio riguardo ai recenti accertamenti di reato che fanno aleggiare sopra la città l’ombra delle infiltrazioni mafiose. Dove sono il rispetto delle regole e della legalità quando si tratta di accertare gli abusi dei grandi costruttori della città?

Sempre a proposito di legalità, ci chiediamo perché a fare sopralluoghi presso il campo rom siano stati per primi i carabinieri e non gli assistenti sociali: la legge prevede infatti, quando vi sono minori, che siano attivati in primo luogo i servizi sociali. Quale è il ruolo di un assessore, se non quello di favorire percorsi di inclusione nel rispetto della legge? Invece a Pisa si preferisce negare la possibilità di avere un allaccio alla rete idrica ed elettrica, ancorché temporaneo, per poi ringraziare senza vergogna chi interviene con le denunce. Ci pare evidente che il primo responsabile di quella situazione di pretesa “illegalità” è il sindaco di Pisa Marco Filippeschi che ha firmato l’ordinanza di sgombero dalla Bigattiera prima che fosse predisposta per ciascuna famiglia una adeguata alternativa.

Il modello seguito è sempre più chiaro: colpevolizzare per perseguire! Mettere in situazioni sempre più emergenziali queste famiglie per poi demonizzarne le necessarie strategie di sopravvivenza. Colpevoli prima ancora di aver commesso un qualsiasi reato, semplicemente di esistere sul territorio pisano e per questo messe in condizioni di disagio e privazione senza alcuna possibilità di rientrare in un quadro di piena legalità.

Il copione dell’amministrazione è chiaro, esattamente come per il campo della Bigattiera, dove staccò l’acqua e la luce per poi intervenire con le ruspe per sanare una situazione critica. Così sembra volersi ripetere a Coltano, con l’aggravante che questa volta è il comune stesso ad aver messo le famiglie in un campo senza acqua e luce.

Purtroppo abbiamo visto come la propaganda di questa amministrazione, a cui oggi il Prefetto fa sponda, sia capace di manipolare la realtà e lanciamo un appello perché il Comune si faccia carico di dotare immediatamente il campo di Coltano di acqua e luce, prolunghi il permesso di stazionamento delle roulotte e avvii da subito un percorso per aiutare le famiglie, sgomberate dalla Bigattiera a trovare al più presto una sistemazione abitativa dignitosa.

Pisa 14 ottobre 2015

Progetto Rebeldia

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