November 26, 2024
Il re è nudo. L’intervento della Russia in Siria sta dimostrando quanto sia pretestuosa la lotta al terrorismo dell’ISIS agitata propagandisticamente dai paesi imperialisti occidentali e dai loro alleati per giustificare il crescente interventismo militare verso la Siria, la Libia ed oltre. Sono bastati, cioè, i bombardamenti russi alle postazioni ISIS, molto più efficaci delle soft operazioni che da più di un anno porta avanti la coalizione democratica messa in piedi dagli USA, a disvelare una verità che da tempo denunciamo: l’emergere dell’ISIS è stato favorito dalle potenze occidentali e regionali che hanno foraggiato, finanziato e armato i cosiddetti ribelli siriani; i bombardamenti della coalizione non hanno mai avuto come scopo quello di fermare l’Isis quanto, piuttosto, quello di contenerlo senza inficiarne la forza necessaria ad eliminare Assad e spartirsi la Siria, unico e vero obiettivo degli USA, dell’Europa come di Turchia ed Arabia Saudita.
A dirlo apertamente oggi sono proprio gli statunitensi che accusano Putin di bombardare non solo l’ISIS ma soprattutto gli altri “ribelli moderati” (tra cui rientrerebbe anche il Fronte al Nusra, organizzazione jihadista affiliata ad al Qaeda) e di voler difendere il governo di Assad. Senza peli sulla lingua il senatore McCain, esponente di punta dei repubblicani, ha detto che: “I russi hanno colpito oppositori del regime di Damasco addestrati dalla Cia”. A conferma che quando si servono gli interessi americani, come sosteneva il presidente Roosevelt, saranno anche “figli di puttana, ma sono i loro figli di puttana”, che nessuno deve osare toccare.
Leggi tutto il comunicato nel documento in allegato:
Le contraddizioni causate dal dominio capitalistico ancora una volta stanno producendo crisi economica, rafforzamento della competizione tra le grandi potenze, aggressioni dirette ed indirette ai popoli dei Paesi più deboli e rafforzamento del militarismo. Ancora una volta si stanno creando le condizioni per un nuovo conflitto mondiale che tutte le classi dirigenti dicono di non volere ma che rafforzano ogni giorno di più con le loro scelte economiche, politiche e militari.
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