November 26, 2024
Qualche giorno fa il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi ha affermato che «sui contratti il capitolo è chiuso». Per sua stessa ammissione, Squinzi s’è stufato, ha messo il pallone sotto il braccio e se n’è andato. S’è stufato, perché – dice Squinzi – Confindustria non vuole affatto né riduzioni dei salari, né moratorie sui contratti, ma che «gli aggiustamenti del salario vanno legati ai risultati aziendali», ché mica «si può distribuire ricchezza se prima non viene creata».
Squinzi arriva a questa soluzione subito dopo la pubblicazione della nota periodica del Centro Studi di Confindustria, che nella sua analisi dello scorso 3 ottobre sostiene che «Negli ultimi tre anni le retribuzioni reali sono cresciute del 4,6% nel manifatturiero». E così, ad oggi «La quota del valore aggiunto che va al lavoro è ai massimi storici, mentre la redditività delle imprese è ai minimi, con un impatto negativo sulla dinamica degli investimenti e sulla crescita, anche futura».
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