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L’Italia e la guerra che profuma di zafferano e oppio

Postato il 31 Ottobre 2015 | in Italia, Mondo, Scenari Politico-Sociali | da

afghanistan_soldato_italianoAlcuni giorni fa, dopo lo scoop del Corriere su un eventuale intervento diretto italiano in Iraq, funzionari Nato hanno fatto intendere, poi confermati da Renzi in diretta, che l’Italia confermerà la missione Isaf in Afghanistan. Come è noto oggi in Afghanistan operano 9.800 soldati Usa, che resteranno anche nel 2016, 850 tedeschi, 760 italiani e 500 turchi.

Isaf, iniziata nel 2003, è costata fino al 2013 quasi 5 miliardi di € la Germania nello stesso periodo ne ha spesi 11 di miliardi), cui vanno aggiunti i del 2014. Dal 2015 l’operazione si chiama Resolute Support, perché avrebbe dovuto limitarsi all’addestramento e al supporto delle forze armate afghane, e l’Italia ha stanziato 463 milioni di € (120 per pagare i militari italiani e altrettanti donati alle forze armate afghane, 99 per le spese logistiche, il resto per le missioni dell’aviazione e per rifornire di armi gli afghani). Analisi di Difesa, giornale ufficioso delle Forze armate, valuta che il contingente italiano sia sotto attacco (i talebani sono a poche decine di Km da Herat e Farah, oltre che presenti nella provincia di Ghor), che la capacità di Kabul di controllare il territorio sta diminuendo e non aumentando, che quindi l’anno prossimo gli effettivi debbano essere portati almeno a 1000. Ritiene tuttavia che l’intero intervento Usa ed Europeo, cui certamente si affiancherà una task force della CSI, schierata sui confini in Tagikistan, Uzbekistan e Turkmenistan , “potrà solo prolungare l’agonia dell’Afghanistan”.

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