November 26, 2024
I semi dell’odio
13 novembre. No ad un «patriot act» europeo
Mentre scriviamo le vittime sono 128, purtroppo destinate a crescere visto l’alto numero, oltre 350, di feriti alcuni gravi. È una strage immane nel cuore culturale e politico d’Europa. Parigi, segnata dall’attesa di un sabato che doveva essere spensierato, vive giorni di terrore, insicurezza e paura. Che dilagano nelle capitali europee. Già scrivono del grave smacco, dopo l’eccidio di Charlie Hebdo, del governo francese. Il fatto davvero doloroso è che bersaglio della guerra asimmetrica del terrorismo jihadista è, ancora una volta, la vita dei civili.
Ma non abbiamo ancora finito di contare i morti che già si alzano, forti quanto irresponsabili, le grida di chi chiama ad una nuova, «necessaria» guerra di vendetta per rispondere a chi colpisce la capitale morale d’Europa. Il vero grido di allerta positivo l’ha però reclamato Barack Obama che, in solidarietà con la Francia ferita, ha dichiarato: «Liberté, egalité, fraternité». La sigla vera della civiltà europea. Ma non sempre il mondo ha conosciuto la Francia e l’Europa come espressione questi valori. È invece accaduto più spesso il contrario, con l’esportazione di guerra, interessi economici e di dominio.
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