Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Le priorità per gli italiani

Postato il 1 Dicembre 2015 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

PrioritaI media giocano un ruolo decisivo nella manipolazione delle menti, ma se leggiamo alcuni sondaggi, non ultimo quello realizzato dal Cise per conto de Il Sole 24 Ore si traggono conclusioni assai diverse da quelle previste

A sentire i programmi televisivi, in primis quelli di Mediaset, il problema numero uno è quello della sicurezza , gli italiani si sentono insicuri e vorrebbero leggi piu’ severe contro la microcriminalità

Sul fronte sicurezza si gioca la campagna elettorale della destra ma gli italiani hanno ben altre preoccupazioni visto che metà di loro giudica precariato, lavoro e disoccupazione come prioritari nella agenda di qualsiasi governo.

Dati alla mano non esiste ripresa e sviluppo economico, si allarga invece la forbice salariale e la disuguaglianza economica. Solo il 12,8% degli intervistati ritiene che il Governo dovrebbe occuparsi in via prioritaria della sicurezza, meno del 5% della sanità anche se ormai quasi il 9% della popolazione rinuncia curarsi perché non ha i soldi per sottoporsi a visite, cure e riabilitazioni

Il 40% della popolazione ritiene che la situazione economica sia rimasta pressoché invariata, quasi il 42% la giudica in peggioramento.

E il futuro non riserva certo sorprese se il 45% degli intervistati dichiara di non nutrire alcuna speranza di miglioramento da qui ai prossimi 12 mesi

Ma il sondaggio del quotidiano di Confindustria la dice lunga anche sulle manovre Governative, basti ricordare che il 37% degli intervistati giudica negativo l’operato del Governo, percentuale che supera il 40% se la domanda rivolta riguarda la gestione dell’economia di Renzi e della sua compagine. Un terzo degli italiani non pensa che il Governo faccia abbastanza per combattere la corruzione e l’evasione fiscale, quasi il 65% poi non ha dubbi nel bocciare la riduzione dei fondi destinati alle Regioni per la sanità

Per quanto anche i risultati dei sondaggi possano essere parziali e manipolabili, per quanto il 35% degli italiani (meno 7% rispetto a Giugno) dichiari di voler votare il Pd, il giudizio sulle politiche economiche e sociali del Governo Renzi è tutt’altro che positivo,

Su questi dati bisogna sapere riflettere a partire dalle risposte che dovremo costruire contro l’attacco all’orario di lavoro e al contratto nazionale sferrato in questi ultimi giorni dal Ministro Poletti, uomo della Coop e fautore delle deroghe ai contratti nazionali e del nuovo cottimo travestito da incentivo alla produttività.

Cobas Pisa

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