November 25, 2024
Rinviamo a quanto scrive l’Agenzia Europea per la Salute e la Sicurezza sul lavoro sulla possibilità di aggressione nei luoghi di lavoro ricordando che esistono da anni direttive europee miranti alla prevenzione di episodi di violenza.
Partiamo dal D. Lgs. 81/08 ( l’articolo 28) che prende in esame tutto cio’ che determina la valutazione di un rischio, ossia “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari”.
Le statistiche dicono che il 4% della popolazione attiva ha subito nel corso della propria attività lavorativa una qualche forma di violenza fisica , una percentuale decisamente piu’ alta se includiamo le aggressioni verbali o le pressioni psicologiche che senza prefigurare il mobbing rappresentano un a continua minaccia al benessere psicofisico
Ma chi sono le categorie a rischio di violenza?
Lavoratori che
– maneggiano denaro o beni di valore;
– distribuiscono o gestiscono farmaci di varia natura e non necessariamente di valore se pensiamo alle farmacie;
– assistono pazienti particolari come malati mentali;
– hanno un rapporto con la utenza soprattutto nei front office o autisti di mezzi pubblici\ambulanze…
– svolgono ruolo di agenti di Polizia Municipale o di addetti alle ambulanze.
E’ innegabile che serva una formazione teorica, per esempio il supporto di psicologi è di grande aiuto per affrontare le emergenze come anche la formazione del personale e procedure operative costruite a partire dalle esigenze reali, politiche delle amministrazioni pubbliche atte a favorire la presenza di facilitatori e non scaricare sul personale della Pa la soluzione dei problemi insoluti da parte della politica. Poi ci sono alcuni dispositivi di protezione individuale, uffici pensati per favorire l’afflusso della utenza ma allo stesso tempo salvaguardare il personale addetto
Pensiamo dirimente prevenire non solo le aggressioni fiscihe e verbali ma costruire campagne adeguate da parte degli enti pubblici per costruire un accesso reale agli uffici e ai servizi, quello che serve è soprattutto una politica attenta al sociale, proprio quello che manca
Dispositivi e procedure arrivano dopo, prima bisognerebbe disinnescare le cause di un malessere che lascia i lavoratori e le lavoratrici da soli di fronte a innumerevoli problemi dei quali loro stessi sono vittime
Cobas Pisa
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