Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Riprendiamoci i soldi del nostro salario…

Postato il 10 Dicembre 2015 | in Lavoro Pubblico, Sindacato | da

Riprendiamoci i soldi del nostro salario…

ma anche i diritti e la dignità dei pubblici dipendenti

CobasQuesto è stato l’ impegno con cui la Confederazione Cobas ha sostenuto l’attività dei delegati nel Comune di Crespina Lorenzana denunciando pubblicamente quanto era accaduto.

In un nuovo comune nato da fusione di due enti, e che avrebbe dovuto essere esempio di rispetto delle regole e di buona gestione, è emersa un amara realtà nell anno di “grazia” 2014.

Il datore di lavoro si era di “fatto” appropriato di oltre 14.000 € del fondo spettante a lavoratori e lavoratrici del 2014, per farli divenire in sede di consuntivo, in sostanza, un avanzo di amministrazione .

Non bastavano gli incostituzionali blocchi alla contrattazione nazionale imposti dai Governi sottomessi alla troika europea che per cinque lunghi anno hanno tagliato salario al pubblico impiego negandogli ogni rinnovo; nel Comune di Crespina Lorenzana ciò era stato tentato anche nel contratto decentrato 2015 visto che la parte pubblica ha provato più volte ( sono 4 le proposte di costituzione dei fondi fatte negli ultimi tre mesi) a nascondere l’ entità delle risorse non spese l’anno precedente e che dovevano essere “ restituite” al Fondo del salario accessorio (di lavoratrici e lavoratori) nell’ anno successivo.

Purtroppo quanto accaduto nel 2014 ha precedenti probabilmente nel 2012 e nel 2013, almeno nella gestione riconducibile al Comune di Crespina . Ma come è potuto accadere tutto questo?

Semplicemernte con la rinuncia da parte dei soggetti sindacali territoriali confederali a qualsiasi azione di contrasto alle posizioni “padronali “ in sede di contrattazione decentrata e poi non controllando, per disattenzione o disinteresse o convenienza , la controparte in sede di attuazione dei CCDI.

Basti questo a titolo di esempio:

– nel 2014 CGIL e CISL funzione  pubblica territoriali hanno firmato una preintesa contrattuale senza conoscere di fatto, non essendo stato  ancora precisamente costituito al momento della firma, la reale entità del fondo che andavano a contrattare. E allora cosa hanno contrattato…chiacchiere ?;

– nel 2013, nonostante i grandi proclami dei sindaci che andavano a costituire il nuovo comune, dei CCDI dei Comuni di Crespina e Lorenzana e della entità e destinazione dei Fondi non vi è traccia, nonostante la legge sulla trasparenza e gli obblighi di rendere pubblici gli atti.

-nel 2012 la FP CGIL territoriale aveva sottoscritto, per la prima volta da quanto nei Comuni esiste la contrattazione decentrata, un contratto senza che ad essa fosse allegata costituzione e destinazione dei Fondi. Casualità o fatto voluto, visto che questo  è l’ anno in cui le specifiche responsabilità arrivano, per pochi con i soldi dei tanti, al massimo ovvero a  €. 2500 l’ anno?

Di tutto questo, se non fosse intervenuta la specifica segnalazione della Confederazione Cobas anche agli organi istituzionali di garanzia e controllo, lavoratrici e lavoratori del Comune di Crespina Lorenzana non avrebbero saputo nulla,  e non avrebbero avuto la possibilità di recuperare risorse salariali che gli spettavano, non solo quelle del 2014, ma anche quelle del 2012 e 2013 in cui non c’è trasparenza e certezza nella costituzione e destinazione dei fondi del salario accessorio.

D’ altronde la volontà di tagliare risorse al personale è evidente fin dal 2010, in quanto i fondi del salario accessorio nel quinquennio sono stati tagliati oltre i limiti di legge di un buon 20%, a dimostrazione del disinteresse che le Amministrazioni, soprattutto il Comune di Crespina, hanno dimostrato nel non investire risorse sul proprio personale ( ovviamente eccetto sulle figure di vertice per le quali il comune di Crespina Lorenzana spende più del gemello “per fusione” Comune di Casciana Terme Lari , la cui popolazione è tre volte piu’ grande) .

La nostra presenza nella rappresentanza sindacale dell’ Ente ha però consentito alla stessa di trovare forza e condizioni di far emergere quanto sopra, perché  noi non abbiamo avuto paura a far diventare di pubblico dominio per tutti l’ accaduto.

Ecco perché non sarà sufficiente per la parte pubblica riprevedere nel fondo 2015 le risorse “ sottratte” nel 2014 al personale, perché anche se non spetta a noi il giudizio sul metodo tecnico di correttezza gestionale, esistono questioni sostanziali in ordine alla costituzione ed utilizzo dei fondi che questa Confederazione porrà formalmente a chi ha competenze di controllo ed ispettive.

In particolare porremo da subito le seguenti problematiche:

– il fondo del 2015 non contiene la restituzione al personale delle risorse dei fondi non utilizzate perché non pagate negli anni 2012 e 2013, a titolo di salario accessorio;

-non sono per noi sufficienti generici riferimenti di verifica in ordine a questo, per cui vogliamo precisi impegni rivolti ad accertare le responsabilità di chi, rappresentando soprattutto il Comune di Crespina, ha determinato e approvato tutto questo affinchè la situazione non si ripeta;

-non affidiamo alla parte datoriale, per la quale la discrezionalità si è fatta arbitrio violando sovente gli obblighi del sistema permanente di valutazione come accaduto con le schede “produttività 2014”. Andiamo  a recuperare somme a favore della produttività 2015 grazie anche al nostro impegno di denuncia ( unico soggetto sindacale territoriale che l’ha fatto consentendo di innalzare le risorse da 22.000€ fino anche a 45.000-50.000 €) mentre gli altri hanno preferito tacere (per quieto vivere, subalternità alla politica o per imbarazzo ??).

Pretendiamo perciò precise garanzie in ordine al CCDI 2015 in proiezione futura e precisamente :

-la media della valutazione del personale assegnato alle Aree non potrà essere inferiore alla media della valutazione effettuata nei confronti di posizioni organizzative e del Segretario Comunale;

-la mancata/ritardata pubblicazione del PEG e del Piano degli obiettivi, rispetto ai termini stabiliti per consentire le verifiche intermedie e le valutazioni finali previste dal sistema permanente di valutazione, non dovrà comportare penalizzazioni di valutazione per il personale di ogni categoria chiamato ad attuare in corso d’ anno tali obiettivi. Se esiste una responsabilità di risultato questa è riconducibile solo al soggetto che è tenuto, in base all’ ordinamento dell’ Ente, a proporre il PEG all’ organo politico e a coordinare la definizione degli obiettivi annuali alle Aree;

– gli incarichi di specifiche responsabilità non potranno essere attribuiti con atti/determine con effetto retroattivo, ne essere affidati prima della pubblicazione del PEG/PdO. Attribuzioni di incarichi retroattivi saranno oggetto di segnalazioni/esposti agli organi preposti per cui i responsabili sono avvisati.

Intendiamo sottrarre queste attribuzioni ad ingerenze politiche  al fine di scongiurare la sottrazione di risorse al fondo alimentando qualche logica di controllo e condizionamento del personale per alimentare egoismi individuali; le specifiche responsabilità non potranno che essere conseguenti ad accordo fra le parti stabilendo prima criteri e condizioni a partire da una graduazione dell’ entità massima dell’ indennità in rapporto al livello di responsabilità e categoria, senza rinunciare ad  un’ equilibrata ripartizione delle stesse per Area.

Noi vogliamo ricondurre tutto all’ interno della contrattazione decentrata che fissi un’ equa suddivisione del salario accessorio, nel quale, anche il sistema delle progressioni economiche ,sia una garanzia all’ interno della carriera lavorativa, ma in una visione solidale del percorso, fatta di certezze di opportunità di progredire nel tempo, e non di “strada privilegiata” per pochi scelti secondo le logiche e gli interessi di chi governa.

Chi non vuole porre da subito questi punti fermi su cui sviluppare precise rivendicazioni sindacali, finirà per confermare di stare dalla parte di chi ha nascosto “i soldi “destinati al salario accessorio,  di chi ha sviluppato e trasformato in  una “farsa” la contrattazione integrativa ridottasi a prendere atto a consuntivo delle scelte altrui, di coloro che hanno avallato e giustificato i tentativi della politica di decidere lei “ad personam” i salari che invece sono conseguenza della contrattazione collettiva.

Noi confermiamo un impegno che deve essere inteso come un preciso segnale, un monito…continueremo a rendere pubblici, a rivendicare aprendo conflitti,  e a  portare a conoscenza denunciando, a chi ha compiti di controllo, garanzia, e anche di indagine, quanto accaduto e accade nel Comune nella gestione dei servizi e nel trattamento economico-giuridico del personale in termine di diritti e tutele!!

Pisa, 09 Dicembre 2015

 COBAS PUBBLICO IMPIEGO – PISA

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