Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Come si uccidono i risparmiatori truffati

Postato il 15 Dicembre 2015 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

È l’autorità pubblica a dover predisporre attente procedure a monte della immissione sul mercato degli strumenti, a dover imporre obblighi informativi effettivi (quindi indirettamente a obbligare gli istituti a formare effettivamente il personale), a dover predisporre tempestivi e diffusi controlli in itinere e, a valle, a predisporre un sistema sanzionatorio severo e implacabile. Che siano furbizie o reati, la gente ne muore.

Marco Plutino – Costituzionalista

banca-etruriaIn Italia la memoria è di carta, tanto è vero che nessuno ricorda le decine di lavoratori suicidatisi a seguito dei licenziamenti dei primi anni ottanta, nè di quanti per la perdita dei posti di lavoro hanno continuato ad ammazzarsi o a cadere vittime di depressioni , di alcoo e di droghe, una sterminata sequela di disgrazie sociali che ha accompagnato le varie ondate privatizzatrici.

Dopo il lavoratore indebitato, oggi abbiamo il risparmiatore vittima di truffe.

Sono andati a Montecitorio in bus le centinaia di risparmiatori truffati dai crack delle banche, gli istituti bancari che dagli anni novanta hanno venduto titoli tossici\obbligazioni a pensionati, lavoratori che sceglievano un investimento sicuro per i loro tfr.

Le casse di risparmio , oggetto di fusioni , hanno prima illuso il risparmiatore poi lo hanno letteralmente truffato

Quasi nessuno dei managers di queste banche, oggi quasi salvate per intervento statale,  ha mai pagato con il carcere le truffe avvenute.

Il suicidio del pensionato di Civitavecchia, il suo dramma , la manifestazione a Roma hanno avuto il merito di attirare l’attenzione pubblica su questi fatti che poi vedono coinvolti amici e parenti di politici di alto rango a dimostrare che la carriera politica è sempre piu’ funzionale alla salvaguardia di interessi economici forti, espressione di blocchi di potere

Ha ragione Perna, sulle pagine de Il Manifesto a scrivere che la  Banca d’Italia è venuta meno al suo compito storico, ossia garantire la bontà della moneta e tutelare il risparmio. Se una banca falliva l’intervento della banca centrale salvava il risparmio evitando il panico nel mercato e ripristinando la fiducia nel sistema creditizio. Un recente caso clamoroso è stato quello della Northern Rock che nel settembre del 2007 stava per fallire, malgrado 75 filiali ed un milione di clienti. C’è chi ricorda bene le immagini televisive delle file interminabili di cittadini britannici che aspettavano di riprendersi i propri risparmi prima che scomparissero. Intervenne il governo inglese che con una pesante iniezione di liquidità (pari a circa 30 miliardi di sterline!!) l’ha acquisita, suscitando reazioni inconsulte da parte degli ideologici del neoliberismo, ma allo stesso tempo il plauso del grande capitale che vedeva scongiurata così una crisi di fiducia che avrebbe colpito altri istituti finanziari.

Resta il fatto che il governo italiano non è intervenuto quando con uno sforzo economico ridotto avrebbe potuto salvare le banche dal fallimento, banche sorrette da risparmiatori, piccole e medie imprese , del resto il salvataggio di oggi è a costi assai piu’ elevati e soprattutto non va a tutela delle migliaia di risparmiatori ingannati per i quali il risarcimento sarà di ben poco conto.

La Banca d’Italia non ha svolto alcuna azione di controllo a tutela delle obbligazioni dei risparmiatori proprio perchè la natura speculativa del capitale non ha piu’ bisogno delle tradizionali casse di risparmio, chi possiede capitali grandi  ha avuto tutto il tempo di fuggire prima del crollo, anzi gli speculatori riescono a ricomprare le azioni a costi decisamente piu’ convenienti lucrando sui crack.

Resta la beffa e il tradimento della fiducia che meritano il risarcimento dello stato e la nazionalizzazione di queste banche non prima di avere perseguito con forza i responsabili di questa situazione.

Ma se cosi’ fosse verrebbe a galla il marciume del sistema finanziario, quindi salveranno le banche, i managers, la Banca d’Italia continuerà a non vigilare delegittimata dalle politiche dell’Euro.

Cobas Pisa

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