November 25, 2024
Il tanto acclamato accordo sul clima , definito addirittura “storico” da capi di stato e di governo ( per non parlare dalle osannanti Multinazionali, ma anche ipocriticamente da Ong,WWF,Green Peace) è tipico dei masochisti che “gridano al successo mentre la barca affonda” : Parigi COP 21 al meglio, è solo una dichiarazione d’intenti!
Una facciata, che invita a ” non superare i 2°C entro fine secolo, a ridurre il 40-70% di CO2 entro il 2050, a passare dalle energie fossili a quelle rinnovabili, a decarbonificare con il sostegno di un Fondo da 100 miliardi”.
Una vetrina, che non cambia la già pessima situazione, definita dagli scienziati ” il tempo è scaduto”. Che testimonia la mancanza di volontà politica , capace di decidere l’immediato abbandono dei combustibili fossili e dei relativi sussidi ( ad oggi, ancora 5300 miliardi $), convertendo le produzioni che provocano le massificazioni di CO2 e altri gas serra.
La Cina annuncia riduzioni di CO2 solo nel 2030, mentre Pechino e altre grandi città soffocano nello smog, 30 volte sopra la soglia OMS. L’India comunica che non rinuncerà al carbone; gli Usa al petrolio. L’Italia di Renzi con lo “sblocca Italia” autorizza migliaia di trivellazioni-impianti per idrocarburi,raffinerie, geotermia,inceneritori.
Di fatto non c’è alcun vincolo per i contraenti , nè alcuna sanzione .
Gli Stati sono liberi o meno di aderirvi, di contribuire o meno al Fondo ( già al Fondo Verde istituito nel 2010 sono giunti contributi solo del 10% sul 100% previsti) ; mentre continua la monetizzazione dell’inquinamento attraverso i ” certificati verdi”, nè è prevista alcuna imposizione alle Multinazionali a rifondere i danni provocati
(esclusa a fronte dei Trattati TTP e eventuale TTIP).
Eppure , Stati-Multinazionali-Ong, tutti sono a conoscenza che continuando così le cose ,entro il 2050 i “profughi ambientali” saranno oltre 250 milioni , che andranno ad aggiungersi a quelli che già a milioni fuggono dalle guerre e da altre pestilenze.
Cos’altro deve ancora accadere per darci un taglio ??!
C’è bisogno di una rottura che certifichi la sconfitta dell’attuale modello di produzioni-consumi, senza la quale non c’è vetrina che tenga. Questo sistema capitalistico non è autoriformabile : sul clima, sono già fallite tutte le Conferenze dell’ONU. Ma , come già accaduto in Italia – il Movimento primo al mondo capace di chiudere le centrali nucleari – dal basso, a partire dai territori inquinati, è possibile il riscatto, guadagnandoci almeno la riduzione del danno.
Roma 15/12/2015
CONFEDERAZIONE COBAS
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