November 25, 2024
Diamo piena solidarietà a Sandro Giacomelli, RSU Cobas della cooperativa DNA, subappaltata della Ceva, la multinazionale olandese che da anni gestisce la logistica della Piaggio di Pontedera, e denunciamo con forza la natura tutta politica del suo licenziamento, giustificato con l’alibi di questioni disciplinari. Non a caso Sandro, protagonista con gli altri lavoratori delle lotte per i diritti e le condizioni di salute e sicurezza nella propria azienda, è stato licenziato subito prima dell’annuncio di 17 esuberi su un organico di 120, in modo da eliminare un delegato “scomodo” in vista della fase di ristrutturazione. Siamo inoltre vicini ai 2 lavoratori che nelle ultime ore si sono visti presentare la lettera di licenziamento e a tutte le lavoratrici e i lavoratori sotto ricatto.
Negli ultimi mesi si sono moltiplicati i casi di licenziamenti di delegati scomodi. Tra i più recenti, il caso del delegato della LyondellBasell di Ferrara, licenziato nel corso della trattativa sul contratto integrativo, e quello del delegato della Metalcastello Cie Automotive nel bolognese colpevole di aver raccontato le condizioni di lavoro del suo stabilimento al presidio dei lavoratori Saeco di Gaggio Montano, senza dimenticare il caso del nostro compagno Francesco Doro delegato Fiom nel padovano. Questi episodi dimostrano quanto la “riforma del lavoro” del governo Renzi abbia ulteriormente sbilanciato il potere dell’impresa ai danni di delegati e lavoratori, facendo pienamente proprio il “modello Marchionne”.
Questo governo e il precedente, col Ministro Fornero, hanno destrutturato lo Statuto dei Lavoratori: privati del diritto a essere reintegrati contro i licenziamenti senza giusta causa, i lavoratori restano senza effettive tutele davanti l’arbitrio dilagante delle imprese. Il Jobs Act di Renzi – a cui si accompagna il “contratto a tutele crescenti” che ha messo in soffitta il contratto a tempo indeterminato rendendo di fatto tutti precari – viene propagandato come moderno strumento per riportare il paese a crescere e competere: in realtà non serve a creare nuova occupazione, ma solo a diffondere insicurezza tra le lavoratrici e i lavoratori, rendendoli ricattabili e sostituibili. Grazie a queste norme, le imprese spesso licenziano i lavoratori a tempo indeterminato, con maggiore anzianità e più tutele, per assumere personale “a tutele crescenti” sfruttando le agevolazioni a carico della fiscalità generale, e continuando comunque nei processi di esternalizzazione e delocalizzazione.
D’altra parte, nella zona di Pontedera, le procedure di mobilità per ridurre gli organici, l’utilizzo di cassa integrazione e contratti di solidarietà per contenere i costi, la delocalizzazione di parti di lavorazioni con conseguenze pesanti sull’organico e sul territorio dovute al ridimensionamento dell’indotto, l’utilizzo di appalti e subappalti, sono strumenti utilizzati da tempo anche in Piaggio. E anche sul caso DNA la Piaggio, in quanto società appaltante, dovrebbe essere chiamata alle proprie responsabilità.
I casi di licenziamenti “politici”, a partire da quello di Sandro, pongono nuovamente all’ordine del giorno della battaglia sindacale la cancellazione del Jobs Act e l’estensione a tutte e tutti dello Statuto dei Lavoratori nella sua versione originaria. Con questo obiettivo generale vanno proseguite e messe in rete le diverse mobilitazioni in difesa di lavoratori licenziati perché scomodi, così come vanno respinte le ristrutturazioni aziendali ai danni dei lavoratori, i rinnovi contrattuali nazionali e aziendali al ribasso, e ogni tentativo del governo e delle parti sociali di svuotare quel che resta del Contratto collettivo nazionale di lavoro.
“Il Sindacato è un’altra cosa – Opposizione CGIL” Toscana
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