Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Jobs Act, disoccupazione giovanile e repressione del conflitto

Postato il 21 Gennaio 2016 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

lavoroIl Jobs Act non ha contribuito alla crescita dell’occupazione in Italia, in particolare dell’occupazione giovanile. Aumentano, per contro, i tassi di inattività e il lavoro improduttivo di sorveglianza e repressione del conflitto, e aumenta conseguentemente la

Se anche si ammette che la riduzione della conflittualità generi effetti macroeconomici positivi (ad esempio, perché incentiva gli investimenti), la conflittualità non espressa nelle relazioni industriali si manifesta altrove, con danni anche economici niente affatto trascurabili. Ci si riferisce all’alternativa fra exit e voice, ovvero fra ‘uscita’ e protesta [6] , ovvero all’aumento rilevante delle forme di conflittualità non istituzionalizzate. Ci si riferisce, in altri termini, all’aumento della criminalità imputabile alla povertà crescente e alla crescente disuguaglianza della distribuzione dei redditi. Il problema è stato a lungo studiato negli Stati Uniti e lì le indagini più recenti segnalano un incremento estremamente rilevante del numero di crimini e di sovraffollamento delle carceri. Prima della crisi, si calcola che circa 1/5 della forza-lavoro statunitense è stata impegnata in attività di repressione e sorveglianza. Lo ‘Stato prigione’ (Garrison State) è la definizione data a questo modello di sviluppo. Un’economia nella quale il settore improduttivo è a tal punto esteso è un’economia che sostiene costi diretti e indiretti rilevanti: i detenuti – e coloro che li sorvegliano –non contribuiscono alla crescita economica, il loro controllo grava sul bilancio pubblico, la diffusa presenza di attività criminali disincentiva gli investimenti, riducendo, anche per questa via, il tasso di crescita.

Leggi tutto l’articolo di Guglielmo Forges Davanzati al seguente indirizzo:

http://www.controlacrisi.org/notizia/Lavoro/2016/1/17/46579-jobs-act-disoccupazione-giovanile-e-repressione-del/

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