November 24, 2024
Stretta sui fannulloni e taglio delle partecipate statali, con relativa gestione degli esuberi e controllo sulla razionalizzazione affidato a un ufficio del ministero dell’Economia, ma anche più trasparenza sugli stipendi dei funzionari pubblici. Nella notte di mercoledì 20 gennaio il Consiglio dei ministri ha approvato 11 decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione, che ora passeranno all’esame del Parlamento. Previste sanzioni e licenziamento per i cosiddetti “furbetti del cartellino”: il dipendente pubblico colto in flagranza a falsificare la sua presenza in servizio, come chi striscia il badge e poi esce, verrà punito entro 48 ore con la sospensione dall’incarico e dalla retribuzione. E se quanto successo non verrà denunciato il dirigente rischia pesanti sanzioni, fino al licenziamento (oggi al massimo c’è la sospensione). Il decreto inoltre prevede un iter accelerato per l’espulsione: il procedimento per il licenziamento che oggi dura fino a 120 giorni, dovrà chiudersi entro un mese. Via libera anche a una disciplina completa sulla crisi d’impresa e alla riforma delle classi di concorso attesa dagli insegnanti. Nonché alle annunciate nomine di Carlo Calenda alla guida della delegazione italiana a Bruxelles e di Maria Angela Zappia, attuale ambasciatrice presso la Nato, a nuovo consigliere diplomatico di Palazzo Chigi.
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