Comunali? I capri espiatori
Postato il 30 Gennaio 2016 | in Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato, Territori | da admin
Nei giorni scorsi chiedevamo la ragione per la quale gli accordi e gli impegni sottoscritti con il sindacato siano letteralmente disattesi
Il caso emblematico è quello della assegnazione di incarichi di responsabilità che dovrebbero seguire un iter ben definito individuando a inizio anno le figure preposte a tali incarichi e concordando con il sindacato la composizione del fondo della produttività
L’assegnazione a fine anno , oltre a rappresentare uno strumento “clientelare” , stride con la tanto decantata performance
Ma ci sono altre questioni che meritano attenzione
- la salute e la sicurezza, il benessere organizzativo servono solo a qualche assessore per andare in conferenza stampa, quando devono tradursi in pratiche e scelte è un altro discorso. Il caso emblematico è la impossibilità di numerosi dipendenti di avere un colloquio con la segretaria generale o richieste di mobilità interna che da anni attendono risposta. Emblematico è il caso che il rappresentante dei lavoratori alla sicurezza cobas abbia dovuto scrivere per sbloccare una delibera ferma da un mese, si parla della copertura economica della sorveglianza sanitaria. Un obbligo dell’Ente stato disatteso per settimane perchè si è dato priorità ad altri atti giudicati strategici dall’Amministrazione. Per un mese i\le dipendenti comunali non hanno avuto medico e sorveglianza e non certo per colpa dell’ufficio preposto alla sicurezza.
- Il caso sesta porta ma anche la necessità di richiamare qualche dirigente ad attivarsi a tutela della salute del proprio personale dimostrano un ‘ altra realtà: i\le dipendenti comunali diventano i capri espiatori quando c’è da salvare l’immagine dell’amministrazione e lo saranno , per esempio, nel caso delle fideiussioni .
- Nessuno ormai valorizza la professionalità dei comunali, non esiste un piano di formazione né attenzione verso le reali carenze di organico
- Nessuno si chiede come oggi si lavora al Comune di Pisa, se gli obiettivi dati a dirigenti e dipendenti sono utili a migliorare i servizi offerti alla cittadinanza, ormai si lavora male, con stress, in pochi e con pressioni indebite della politica. E se scoppia lo scandalo (basta un dipendente a prendersi un caffè) si aprono procedimenti disciplinari . In questa situazione chi resta impunito è sempre e solo il politico
- Il piano di fabbisogno del personale approvato dall’amministrazione non risponde alle reali necessità individuate dagli stessi dirigenti e dal sindacato
Ora si scopre che lo stesso riassorbimento dei dipendenti in soprannumero degli enti di area vasta inizia a palesare numerose falle. Ricordiamo che non tutti i dipendenti hanno seguito le funzioni e questo in palese contrasto con le normative vigenti, ricordiamo la sentenza del Tar di Bari, la n. 30/2016, che dichiara illegittimo l’avviso di mobilità esterna ai sensi dell’articolo 30 del Dlgs 165/2001, mobilità riservata al personale di ruolo dichiarato in sovrannumero degli enti di area vasta.
Il Tar richiama l’attenzione sulla prevalenza della mobilità esterna rispetto alla graduatoria esistente e in attesa della parola finale, mentre il portale della funzione pubblica palesa limiti e mal funzionamenti, regna l’approssimazione e il caos.
Si cercano solo le soluzioni piu’ comode che stridono con la valorizzazione del personale e scorrimento delle graduatorie concorsual, il benessere organizzativo diventa cosi’ solo aria fritta per imbonire l’opinione pubblica
Cobas Pubblico Impiego
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