Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Altro licenziamento Cobas

Postato il 4 Febbraio 2016 | in Italia, Lavoro Privato, Scenari Politico-Sociali, Sindacato | da

LO STRAPOTERE DEI PADRONI COLPISCE ANCHE IN CASENTINO: LICENZIATO IL RAPPRESENTANTE DEI COBAS ALLA BORRI DI BIBBIENA.

cortei-cobasUn licenziamento, infondato, ingiusto e radicalmente nullo: questo è il nostro giudizio sul provvedimento che ha colpito David Puri, rappresentante dei Cobas, che da oltre 15 anni lavorava prima alla Astrid Energy Enterprises di Castel San Niccolò e poi alla Borri di Bibbiena quando questa ha incorporato Astrid a seguito della fusione avvenuta a settembre 2014.

David, padre di famiglia con 2 figli piccoli ed un mutuo per la casa da pagare, delegato sindacale Cobas impegnato nella tutela dei diritti dei lavoratori, nel corso degli ultimi anni ha assistito ad un progressivo deterioranento dell’ambiente lavorativo da imputare alle illegittime e pretestuose   condotte aziendali.

Senza andare troppo indietro nel tempo, l’azienda nel febbraio 2013, a distanza di pochi giorni dalla comunicazione di David di voler fruire dei congedi parentali in occasione della nascita della sua prima figlia, tentò di adibirlo a mansioni inferiori, senza riuscirci, grazie ad una pronta reazione del lavoratore.

A quel punto l’azienda isolò David  dal resto dei colleghi: questi ultimi infatti vennero distaccati presso la Borri in vista della imminente fusione aziendale con Astrid mentre David venne lasciato da solo in un ufficio.

David rimase così del tutto isolato per un intero anno durante il quale l’azienda cercò di  ostacolare la fruizione dei congedi previsti dalla legge per la malattia dei figli, congedi che David riuscì ad ottenere solo dopo essersi rivolto alla Direzione Territoriale del Lavoro di Arezzo.

David fece anche domanda di poter lavorare part-time, come previsto dalla legge e dal contratto, per poter prendersi cura di sua figlia, ma l’azienda respinse immotivatamente la sua domanda. David non si diede per vinto e riuscì dopo 8 mesi ad ottenere il part-time anche grazie all’intervento del Centro  Pari Opportunità della provincia di Arezzo al quale era stato costretto a rivolgersi.

La concessione del part-time nel marzo 2014  non fu però indolore in quanto l’azienda pose come condizione l’accettazione di nuove mansioni inferiori (le stesse del precedente tentativo del febbraio 2013) e David, vista l’urgenza di soddisfare le proprie necessità familiari, non potè che assecondare le condizioni aziendali.

In occasione della fusione Astrid-Borri, i Cobas e David in prima persona furono gli unici a rivendicare l’estensione della contrattazione aziendale vigente in Borri ai lavoratori provenienti dalla Astrid, e si parla di circa 4000euro/anno.

Decorse appena 2 settimane dalla richiesta David ricevette, per la prima volta in 15 anni di lavoro, la prima contestazione disciplinare, contestazione che risultò poi essere solo la prima di una lunga serie che in pochi mesi lo hanno portato al licenziamento.

David, nell’ambito della sua attività sindacale,  ha portato all’attenzione dei lavoratori e dell’opinione pubblica anche l’anomala apertura della cassa integrazione a soli 3 mesi dalla fusione Astrid-Borri, una fusione tra 2 aziende sane che avevano sempre avuto bilanci  in attivo e che mai prima di allora avevano richiesto gli ammortizzatori sociali.

In merito alla fusione ed alla cassa integrazione, i Cobas  presero posizione con  un comunicato stampa e David rilasciò un’intervista ad una nota rivista locale. Questa intervista non è rimasta inosservata ai padroni e a distanza di pochi giorni David subisce l’ennesima contestazione disciplinare.

A fine luglio 2015 diffondiamo un nuovo comunicato stampa e dopo pochi giorni David subisce ancora un’ulteriore contestazione disciplinare.  Coincidenze? Noi pensiamo di No

A settembre 2015 David diventa padre per la seconda volta ma purtroppo, come per la prima volta, non riesce a vivere una serena paternità, i congedi parentali sovente valgono sulla carta ma nei fatti trovano un ostacolo insormontabile: l’organizzazione del lavoro e la pretesa dei padroni di controllare tutto e tutti

A seguito di altri procedimenti disciplinari Davide è stato licenziato non prima di averlo isolato in fabbrica. Infatti Davide è l’operaio che ha subito piu’ di ogni altro il ricorso alla cassa integrazione e in 5 mesi è rimasto a malapena 30 giorni al lavoro subendo in questo lasso di tempo 4 contestazioni. Le statistiche non ingannano: una contestazione a settimana fino al suo licenziamento senza la corresponsione della indennità di preavviso

A David l’azienda non ha pagato né l’ultimo stipendio, né il tfr arrivando addirittura ad adombrare una richiesta di risarcimento contro il lavoratore per inesistenti danni.

Licenziamento, contestazioni e sanzioni disciplinari infondate e pretestuose, ostacoli ad una serena paternità, richieste  di risarcimento di inesistenti danni, questi sono gli strumenti utilizzati dall’azienda per  allontanare  David, un lavoratore  che ha avuto una colpa per i padroni: aver  rivendicato i propri diritti e legittimamente esercitato la propria attività sindacale.

A confermare la fondatezza degli allarmi da tempo lanciati dai Cobas e da David sulla situazione alla Borri,  il fatto che circa un  mese dopo il licenziamento di David è stata attivata una procedura di riduzione del personale ed è stata aperta la mobilità.

I nostri appelli sono caduti nel vuoto ed oggi il Casentino perde ulteriori posti di lavoro.

David ed i Cobas non si faranno intimidire e si tuteleranno in tutte le sedi opportune, abbiamo fatto ricorso contro il licenziamento e a partire da Febbraio inizierà la campagna per la riassunzione.

Faremo un’ampia opera di informazione in Casentino ma anche a livello regionale e nazionale, per denunciare quanto accaduto a David e per evitare che altri lavoratori subiscano lo stesso trattamento

Cercheremo di rompere il muro del silenzio politico-sindacale eretto nel territorio a fronte di centinaia di posti di lavoro scomparsi negli ultimi anni.

Negli ultimi giorni sono arrivate ai Cobas segnalazioni da parte di lavoratori  del Casentino che si trovano ad operare in aziende del territorio  con  scarse condizioni di sicurezza, approfondiremo e se necessario denunceremo le aziende alle autorità competenti.

Il giorno 11 si terrà una conferenza stampa nel casentino per denunciare il licenziamento di David

se toccano uno toccano tutti\e

COBAS LAVORO PRIVATO

CONTATTI in CASENTINO – Tel/Fax.: 0575 581423; Cell.: 347 5018835

e-mail: cobaslp.arezzo@gmail.com

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