November 25, 2024
“What it is is beautiful”, qualunque cosa sia è bella.
Siamo nel 1981.
Un’immagine semplice e uno slogan potente che cozzano contro il sessismo di cui è permeata la società. Una pubblicità liberante: le bambine potevano uscire dal mondo delle cucine e delle bambole da accudire per rimboccarsi le maniche ideando, progettando e realizzando costruzioni frutto della propria creatività e ingegnosità.
Ma procediamo con ordine e cerchiamo di ricostruire per sommi capi quel contesto.
Fino agli anni ’60 la quasi totalità dei libri di lettura, compresi i testi scolastici, prescriveva i ruoli di genere.
Le bambine dovevano non solo rientrare in questo canone ma aspirarvi.
La piccola protagonista di I miei primi pensieri di Alda Fontanelli (1971) chiede alla mamma di spazzare i pavimenti e poi si impegna ad apprendere ciò che costituiva il know-how della giovane:
“Indosso il grembiulino che adopero quando lavoro, afferro la scopa e comincio adagio cercando di trascinare lo sporco e la polvere verso la pattumiera. […]
-Mamma, va bene?
-Benissimo!
Io sono contenta e mi sento proprio una donnina di casa”. [pp. 56-57]
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