Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Daspo , croci celtiche e una pericolosa sentenza che equiparerà fascisti ed antifascisti

Postato il 25 Febbraio 2016 | in Italia, Scenari Politico-Sociali, Territori | da

contro-fascismo-azioneLa sentenza:  (Tar Toscana, sezione 2, sentenza 8 febbraio 2016, n. 218).

Durante un incontro di calcio allo stadio, una tifoseria ha intonato inni fascisti, appeso striscioni con croci celtiche

Il Questore ha vietato a queste persone tifose di calcio di accedere – per cinque anni – ai luoghi dove si svolgeranno incontri di calcio ufficiali e amichevoli, professionistici e per dilettanti.

La nostra posizione sui daspo è nota: trattasi di uno strumento repressivo che nasce dentro gli stadi per poi essere esteso ad ogni forma di manifestazione di piazza

Non è casuale che numerosi parlamentari di destra, e non solo, da anni chiedano un daspo per le manifestazioni per isolare i soggetti sociali piu’ rappresentativi

Nello specifico ci interessa valutare che il ricorso della tifoseria di destra è stato respinto dal Tar dopo che il Ministero degli interni si è costituito parte civile

Da almeno 20 anni esiste un piano da parte di gruppii dell’estrema destra per controllare curve e tifoserie, hanno iniziato dalla curva sud della capitale allontanando tifosi di sinistra con varie minacce\aggressioni passate sotto silenzio e del tutto indisturbate

Il fenomeno ha fatto comodo a molti, spesso la egemonia della estrema destra ha poi nascosto un colossale giro di affari con la vendita di gadgets

La sentenza in questione richiama  l’articolo 6, comma 1, della legge 491/1989,  prevede la «… condotta, sia singola sia di gruppo, evidentemente finalizzata … a creare turbative per l’ordine pubblico».

La questione dell’ordine pubblico è stata dirimente per allontanare dallo stadio questi fascisti del nuovo millennio, eppure basterebbe ricordare la costituzione per ottenere lo stesso risultato

Il richiamo al rispetto dell’ordine pubblico, finalizzato a evitare disordini, è quindi un’arma a doppio taglio che puo’ essere applicata a chiunque mettendo sullo stesso piano oppositori sociali e fascisti

Le presunte turbative dell’ordine pubblico e non la apologia del fascismo che costituisce un reato sono la base della sentenza del Tar .

Questa sentenza non allontana i fascisti dallo stadio perchè il fascismo costituisce reato ma perchè turbano l’ordine pubblico. Inutile ricordare che ogni equiaparazione tra fascisti e antifascisti avrà come conseguenza la possibilità di applicare la stessa sentenza verso chi non commette reati ma potrà essere ritenuto responsabile di turbativa dell’ordine magari per esporre allo stadio uno striscione di solidarietà con lavoratori licenziati o occupanti di casa

Ingiustizia è quindi fatta e la repressione sociale potrà agire indisturbata

Cobas Pisa

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