November 24, 2024
Economisti insigni a livello mondiale da tempo denunciano la disuguaglianza crescente tra poveri e ricchi con la concentrazione della ricchezza nelle mani dell’1% della popolazione
Allo stesso tempo il potere di acquisto di salari e pensioni subisce una forte contrazione come si riducono sensibilmente gli spazi di democrazia e di libertà nei luoghi di lavoro e nella società con la militarizzazione dei territori che la fa da padrona
Per salvaguardare il potere economico e politico dell’1% si sono intraprese politiche nefaste per i lavoratori con il taglio dei salari, l’aumento del tempo di lavoro, la precarietà ormai dilagante, le privatizzazioni che hanno distrutto la sanità e l’istruzione pubblica, con una legislazione in materia di lavoro e di diritti sociali assolutamente regressiva
Gran parte dei diritti conquistati tra gli anni sessanta e settanta sono stati persi e ormai gli interessi delle imprese e della finanza dettano le linee guida dell’agire di governi e sindacati
In questa ottica si stanno muovendo riforme costituzionali che ridisegnano ruoli e funzioni dello Stato sopprimendo ogni ruolo e funzione sociale, alle carte che sancivano diritti per i lavoratori si stanno sostituendo statuti di soli doveri
Siamo preoccupati dalla nuova stagione privatizzatrice all’orizzonte, i decreti Madia daranno un ulteriore impulso alla svendita del pubblico regalando ai monopoli privati tutti i settori strategici dell’economia e ridimensionando ruoli e funzioni della pubblica amministrazione in una ottica liberista
Da anni i servizi pubblici sono sotto attacco non solo con la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro ma con un sostanziale blocco dei contratti e delle assunzioni (per 4 che vanno in pensione sarà possibile solo una nuova assunzione).
Il pareggio di bilancio imposto anche alle autonomie locali impedisce investimenti perfino per la manutenzione del territorio, della edilizia scolastica, a sostegno della sanità e dell’istruzione
Un esercito di nuovi poveri ormai vive nelle realtà metropolitane composto da migranti, da quanti hanno perso lavoro o ne hanno uno part time con cui si vive male e in perenne miseria
Facciamo nostra questa giornata per ricordare alle lavoratrici e ai lavoratori che la difesa del pubblico significa opporsi ai processi di privatizzazione ed esternalizzazione, al blocco dei contratti, all’aumento dell’età pensionabile, allo svuotamento dei contratti nazionali con quelle deroghe che permettono di imporre sacrifici ormai insostenibili, con una precarizzazione lavorativa che è divenuta precarietà sociale riguardante la vita di tutti\e.
Un 4 marzo all’insegna della difesa delle libertà sindacali e delle politiche sociali che mai come oggi vengono messe in discussione dalle politiche neoliberiste della austerità che hanno imposto in Costituzione il pareggio di bilancio e continui sacrifici ai lavoratori e alle lavoratrici
COBAS PUBBLICO IMPIEGO PISA
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