November 24, 2024
La crisi economica del 2008 non ha ancora smesso di dispiegarsi: lungi da noi dal far un analisi completa di quello che è stato un fenomeno disastroso sia sul piano internazionale che nazionale.
Vorremo cercare di guardare al nostro territorio, al comune di Viareggio, per cercare di analizzare come la crisi ha operato, che conseguenze ha portato e soprattutto quali siano state le diverse risposte.
L’esplosione della crisi sul pino finanziario ha avuto conseguenze drammatiche sull’economia reale e sul tessuto sociale anche sul nostro territorio: la cantieristica navale che prima del 2008 viaggiava a ritmi di crescita a due cifre, per effetto della crisi sono andati in fumo miglia di posti di lavoro.
Questo ha comportato da una parte che molte famiglie si sono viste diminuire drasticamente i redditi (se non proprio azzerarli), e dall’altra un impossibilità crescente di poter far fronte a quello che è il costo di una vita dignitosa, in primis quello della casa.
C’è da sottolineare come a livello nazionale le politiche di intervento sin da subito si sono rivolte a salvare banche e capitali e nessuna misura è stata proposta per sostenere i singoli cittadini che vivono il dramma della crisi.
Finalmente nel 2012 è uscita una legge sulle morosità incolpevoli che però non solo è tutt’ora uno strumento largamente insufficiente per fronteggiare le esigenze delle persone, ma preme sottolineare come tutte le istituzioni pubbliche a tutti i livelli sono totalmente incapaci di attuarla, in primis il comune di Viareggio.
Anche per quel che riguarda il turismo le conseguenze sono state drammatiche, non ultimo per il fatto dell’incapacità da parte delle istituzioni comunali di sviluppare politiche attive sul territorio che valorizzassero le specificità territoriali, il paesaggio e ciò che di bello la natura offre.
Ancora una volta si è preferito puntare alla costruzione di grandi opere come i primi due lotti dell’asse di penetrazione.
Il quadro è quindi drammatico: disoccupazione crescente, precarizzazione e peggioramento delle condizioni lavorative per i pochi che ancora hanno un lavoro.
Infatti è ovvio che se l’offerta di posti di lavoro cala drasticamente, sempre più persone tendono ad accettare lavori sempre più precari e con minori garanzie e diritti.
Questa situazione è stata resa ancora più drammatica dal dissesto finanziario del comune di Viareggio, creato in anni di amministrazioni supine verso i poteri forti, ma che purtroppo creano enormi difficoltà alla cittadinanza intera.
Mentre appunto le amministrazioni comunali si sono dimostrate totalmente incapaci di dare una risposta reale alle crescenti problematiche che la crisi poneva, c’è chi disilluso da una politica istituzionale ha deciso di non delegare e di auto-organizzarsi!
Alcuni anni fa nasceva dall’incontro di diverse realtà politico-sociali e sindacali, la BRIGATA SOCIALE ANTI SFRATTO realtà che si poneva l’obbiettivo di dare una risposta dal basso al disagio incolpevole che molte persone sul territorio vivevano: quello della casa.
Sono centinaia le famiglie che hanno fatto richiesta di casa popolare, perché non riescono più a permettersi di pagare un affitto a prezzi di mercato ormai alle stelle. Per converso il mercato immobiliare è diventato una giungla dove chi è raccomandato ha conoscenze ha una fievole speranza.
Il percorso di lotta portato avanti in questi anni, fatto di picchetti anti-sgombero, iniziative di sensibilizzazione, incontri e mobilitazioni, centrato sulla consapevolezza che la casa è un diritto di tutti, ha portato a ben 11 occupazioni abitative.
Preme sottolineare che tutte le 11 abitazioni che ad oggi ospitano ciascuna uno o più nuclei famigliari spesso con minori, non sono abitazioni di edilizia privata o popolare, bensì sono immobili pubblici (demanio, ferrovie dello stato, o proprietà comunali), lasciate in stato di abbandono per anni, spesso in condizioni a dir poco fatiscenti che abbiamo faticosamente recuperato e ristrutturato e rese abitabili.
Questo non solo per mettere in evidenza il fatto che le risorse pubbliche ci sono, ma per precisa scelta politica, mai abbiamo occupato una casa popolare e mai abbiamo levato una casa assegnata ad una famiglia, ma anzi ci siamo sempre posti a sostegno non solo dell’edilizia popolare ma abbiamo anche cercato più volte, sollecitato un intervento comunale in questo senso denunciando le molte case popolari murate, mai assegnate, o quelle già assegnate ma, non si capisce come mai non consegnate .
La nuova giunta comunale guidata da Giorgio Del Ghingaro, ha fatto del “ripristino della legalità” il suo cavallo di battaglia. Ci vuol far credere che i problemi economici del comune di Viareggio siano da imputare all’illegalità alle occupazioni etc…
Quale sia il suo vero progetto a noi sembra chiaro: svendere il patrimonio pubblico a grossi gruppi privati, così da rimpinguare le casse comunali e soddisfare gli interessi speculativi dei poteri forti che hanno sostenuto la sua candidatura.
A nostro avviso la risposta che sarebbe necessaria è diametralmente opposta: sostenere e valorizzare le realtà che dal basso cercano di sviluppare risposte e politiche attive sul territorio, e favorire la partecipazione e la democrazia reale.
Tutto il contrario di ciò che sta facendo la giunta Del Ghingaro, che nelle ultime settimane ha mandato la lettera di sgombero e pagamento a diverse associazioni che sono situate in immobili del comune (tra cui anche il centro sociale SARS) perché: “occupanti senza titolo”, ma forse dimentica che un titolo c’era è che la carenza di un titolo attuale è da imputarsi solo ed esclusivamente alle non risposte del comune.
In conclusione crediamo sia necessario una risposta forte concreta e unitaria alle politiche liberiste e irragionevoli di Del Ghingaro.
Per questo la brigata sociale anti sfratto invita a partecipare all’Assemblea cittadina per il giorno Venerdì 11 marzo presso i locali del CSOA SARS (davanti alla piscine comunali) ore 18.00 per parlare e discutere assieme della strategia da adottarsi e per creare una reale opposizione sociale a Del Ghingaro, e sviluppare percorsi di lotta dal basso sempre più incisivi, per la tutela dei diritti di noi tutti.
CSOA SARS
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