November 24, 2024
Sul rinnovo del Contratto Nazionale i Sindacati, compresa la FIOM, stanno trattando sulla base di cedimenti gravissimi per i diritti e gli interessi dei lavoratori.
Federmeccanica e Sindacati concordano completamente:
– sulla ESIGIBILITA’ DEGLI ACCORDI da parte delle aziende, che significa DIVIETO ALLE RSU di indire scioperi contro accordi firmati, e SENZA MAI PREVEDERE modalità certe per l’approvazione degli accordi da parte dei lavoratori. Previste anche “clausole di raffreddamento”, che obbligano a non indire scioperi durante le trattative.
– sulla flessibilità in funzione della produttività e dell’abbassamento dei costi per le aziende
– sull’utilizzo dello straordinario individuale come banca ore per riduzioni di orario negli ultimi anni prima della pensione (un bel modo per spremere i lavoratori nel pieno delle loro forze senza pagare straordinari!)
– sullo sviluppo della sanità integrativa aziendale, rinunciando alla difesa della sanità pubblica
I Sindacati si stanno anche mostrando disponibili a trattare su diverse altre richieste del padronato, molto pericolose:
– abolizione degli scatti di anzianità, sostituiti da una valutazione di “professionalità” a discrezione delle aziende
– abolizione delle voci fisse e continuative della retribuzione (superminimi individuali e collettivi, aumenti periodici di anzianità, premi di produzione orari e mensili, importi retributivi fissi, ecc.), da inglobare una volta per tutte nei minimi nazionali; saranno bloccate le retribuzioni individuali attualmente superiori ai minimi che verranno fissati. Saranno possibili aumenti salariali solo a livello aziendale sotto forma di premi di risultato, di presenza o altri premi incentivanti
– i minimi nazionali saranno adeguati solo a luglio dell’anno successivo e solo con l’inflazione diminuita degli aumenti energetici (in realtà i soli previsti per i prossimi tre anni)
E’ perciò chiaro che i contenuti della trattativa in corso sul Contratto Nazionale riproducono gli obiettivi che il padronato persegue da anni: riduzione degli spazi di rivendicazione e di conflitto, blocco dei salari, diminuzione del costo del lavoro, strumenti alle aziende per la divisione dei lavoratori, rinuncia a rivendicare l’abbassamento dell’età pensionistica e a difendere la sanità pubblica.
Chi intende firmare un Contratto Nazionale con questi contenuti, e chi verrà a presentarlo nelle fabbriche con la scusa della crisi e della competitività, deve incontrare un chiaro rifiuto dei lavoratori.
Deve essere chiaro che questo e` anche il risultato di una scelta della dirigenza nazionale della FIOM. Come era evidente dalla sua Piattaforma rinunciataria, la direzione FIOM non ha saputo ne’ voluto combattere fino in fondo la battaglia contro il Contratto FIAT, i Contratti nazionali separati, gli accordi sulla limitazione dei diritti sindacali e ha scelto di ritornare, in cambio del riconoscimento da parte del padronato, alla politica dell’unità sindacale, disastrosa e fallimentare per gli interessi dei lavoratori .
Questa scelta contraddice apertamente le rivendicazioni e le lotte sostenute dai delegati FIOM in tante fabbriche, fino al punto che alla FIAT di Melfi e di Termoli i delegati che hanno indetto gli scioperi contro i turni e gli straordinari imposti dalla FIAT sono stati sconfessati dai Segretari Provinciali FIOM e minacciati di espulsione dalla CGIL.
Come a Melfi e in tante altre fabbriche, dobbiamo praticare, contro questa politica di cedimenti, una azione sindacale completamente diversa, che rifiuti i vincoli alle lotte e al diritto di sciopero e respinga punto per punto l’attacco e le pretese del padronato, a cominciare dallo scontro quotidiano sulle condizioni di lavoro.
Delegati e Dirigenti Fiom Piaggio e Continental dell’area “Il Sindacato é un’altra cosa”
M. Cappellini, A. Tecce, G. Corrado, M. Ruffa, M. Malventi, G. Romboli, S. Cini, A. Bellagamba, G. Guezze, G. Bedini, G. Garzella, E. Natali, S. Bonchi
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