November 24, 2024
Il Coordinamento del Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati, per bocca del referente palermitano Prof. Giuseppe Riccobono, aderisce e invita ad aderire alla campagna solidale #overthefortress che promuove un viaggio collettivo in Grecia per portare la solidarietà concreta ai migranti bloccati a Idomeni.
Programma:
Venerdì 25 marzo
h. 11.30 Conferenza stampa presso Molo Santa Maria porto di Ancona
h. 13.30 Partenza traghetto
Sabato 26 marzo arrivo in Grecia
Idomeni confine Grecia – Repubblica di Macedonia
Allestimento point #overthefortress e distribuzione materiali raccolti
Domenica 27 marzo
Incontri con collettivi e associazioni greche che sostengono i migranti (programma in via di definizione)
Lunedì 28 marzo
h. 15.00 trasferimento verso il Porto di Igoumenitsa
Martedì 29 marzo
h. 16.30: sbarco ad Ancona
Info: mail: overthefortress@meltingpot.org – Tel. 338.3933853 (ita) / 338.2921375 (eng)
Dopo diversi mesi di staffetta sulla rotta balcanica per raccontare e sostenere in maniera indipendente il viaggio che migliaia di donne, uomini, bambini, intraprendono per raggiungere l’Europa, di fronte alle immagini sempre più drammatiche che arrivano dai luoghi di confine di questa fortezza, di fronte alla scelte vergognose dei governi europei, abbiamo deciso di costruire un’occasione pubblica e collettiva per portare la solidarietà concreta e attiva di chi non può e non vuole abituarsi a questa situazione. Di chi vuole fare qualcosa.
Un viaggio collettivo, di massa, che dia visibilità e materialità ad una solidarietà di tanti e tante cittadini europei che esiste e che in questi lunghi e drammatici mesi ha garantito, grazie al prezioso lavoro dei volontari indipendenti, dignità e supporto ai migranti.
Scegliamo di partire dal porto di Ancona perché questo luogo è uno dei simboli delle politiche di respingimento del governo italiano: qui, infatti, decine di potenziali richiedenti protezione internazionale, tra cui anche alcuni minori, sono stati riammessi in Grecia in maniera illegittima, senza dar loro la possibilità di formalizzare la richiesta d’asilo. Così come diversi sono stati i casi di migranti morti nel porto dorico per cercare di aggirare i sistemi di controllo.
Sappiamo che il Paese ellenico da un lato è diventato il capro espiatorio del fallimento generale delle politiche europee e dall’altro è una pedina debole dello scacchiere continentale che, proprio per questo, può essere usata dall’Unione come un’ulteriore “paese barriera” contro i rifugiati. A ciò si aggiunge che, nel summit di fine febbraio “Managing migration together” tra tutti i paesi dell’area balcanica, è stato proposto di coadiuvare la Macedonia con mezzi militari, attrezzature e denaro per blindare il confine sud e il valico di Gevgelija – Idomeni. Un altro pezzo del puzzle che si incastra perfettamente con quello della chiusura della rotta dall’Austria fino alla Macedonia: una misura che scaricherà su Atene il compito di trattenere i migranti diretti verso l’Europa centrale e settentrionale. Non sappiamo se la Grecia deciderà di essere, insieme alla Turchia, il “co-piantone” del continente, tuttavia siamo sicuri, come è successo nei mesi scorsi, che anche le frontiere considerate impenetrabili sono destinate a saltare, o ad essere aggirate. Se è vero che i flussi migratori possono essere ostacolati, rallentati, appunto deviati, è altrettanto vero che appare poco credibile che possano essere bloccati quando le cause alla radice di questo fenomeno epocale non vengono eliminate e le persone che migrano hanno poco o nulla da perdere.
Ci muoveremo quindi collettivamente e in forma pubblica verso la Grecia perché pensiamo che, di fronte al regime dei confini e alla conseguenze che questo sistema sta provocando alle migliaia di persone che sono bloccate ad Idomeni e Atene, sia necessario estendere la sensibilizzazione e il coinvolgimento di realtà sociali e soggetti solidali, italiani ed internazionali, per denunciare insieme che questa Europa non ci rappresenta.
Durante i giorni della marcia vogliamo coordinarci con tutte quelle esperienze indipendenti che in modo auto-organizzato sono attive in quelle zone, perché riteniamo imprescindibile fondere assieme gli elementi di rivendicazione con gli aspetti pratici di supporto ai migranti e di contrasto al business dei passeur. La piaga di passatori e di trafficanti può essere debellata solo se si danno alternative sicure, come ad esempio i canali umanitari, per raggiungere la meta desiderata.
Per questo vogliamo rilanciare gli obiettivi della campagna #overthefortress proponendo a tutte e tutti di unirsi a noi per sostenere il viaggio dei migranti contro le frontiere dell’Europa fortezza. Al fine di acquistare materiali utili da portare in quelle zone chiediamo di dare massimo risalto al crowdfunding che abbiamo attivato su Produzioni dal Basso
Lascia un commento