November 24, 2024
Questa volta non siamo noi a gufare. Economisti mainstream e media lo hanno fatto di fronte alle ripetute crisi della borsa di Shanghai, verificatesi dopo un eccessivo boom dei mesi precedenti [1]. Però lo hanno fatto invertendo la relazione causa-effetto, attribuendo a questi flop della speculazione la capacità di far precipitare l’intera economia mondiale in una nuova crisi, quando invece è la vecchia crisi, che non è ancora finita e che ancora cova sotto le ceneri, a provocare i guai della borsa.
Marx, nel 1850 scriveva: “La speculazione di regola si presenta nei periodi in cui la sovrapproduzione è in pieno corso. Essa offre alla sovrapproduzione momentanei canali di sbocco [2]… La crisi scoppia dapprima nel campo della speculazione e solo successivamente passa a quello della produzione. Non la sovrapproduzione, ma la sovraspeculazione, che a sua volta è solo un sintomo della sovrapproduzione, appare perciò agli occhi dell’osservatore superficiale come causa della crisi. Il successivo dissesto della produzione non appare come conseguenza necessaria della sua stessa precedente esuberanza, ma come semplice contraccolpo del crollo della speculazione” [3].
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