November 24, 2024
Risale a 16 anni fa la prima formula –più bravi vs tutti gli altri – finalizzata a dividere gli insegnanti d’Italia e a metterli l’un contro l’altro armati per quattro lire in più. Allora erano 6 milioni di lire all’anno. Sia da destra sia da sinistra, i nostri cari governanti ci hanno riprovato, inventando ogni volta formule inverosimili, contraddicendosi da un anno all’altro (lavoro aggiuntivo… no: test invalsi… no: reputazione… no: titoli…) fino a partorire questo ultimo tentativo legato alla riforma Renzi, che affida ai dirigenti l’onere di ascoltare gli 8519 diversi criteri formulati dalle 8519 commissioni per poi dare la manciata di lenticchie a chi vorranno loro. Il meccanismo appare un po’ fumoso, “a capocchia”, e – così a occhio – esalterà il potere discrezionale dei dirigenti piuttosto che premiare la qualità dell’istruzione. Ma tant’è, l’importante è dividere e iniettare elementi vitali di individualismo e di concorrenzialità nel corpo sofferente della scuola nazionale.
Ma noi di Quando suona… non vogliamo fare i soliti disfattisti, vogliamo aiutare il nostro premier, perché –lo dicono tutti – farsi valutare e valutarsi è giusto. Così abbiamo deciso di anticipare le procedure e le stesse direttive del ministero e di autovalutarci. Come base abbiamo scelto l’ultima proposta che, in questo caotico vorticare di ipotesi, viene formulata da una esimia associazione titolata che eviteremo di citare, ipotesi costruita direttamente sul testo della regia legge 107.
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