November 24, 2024
Dal primo gennaio 2016 gli sgravi contributivi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato (divenuti solo “a tutele crescenti” da marzo 2015) sono stati dimezzati: da un massimo di 8.060 euro ad una percentuale pari al 40% del dovuto, con un tetto di 3.250 l’anno (con la sola eccezione del Mezzogiorno). Secondo i dati ancora provvisori dell’Inps, nel 2015 ne hanno usufruito quasi 1,6 milioni di contratti. Purtroppo solo una minima parte di questi ultimi si è tradotta in nuovi posti di lavoro. In buona parte dei casi si è trattato di semplici trasformazioni di vecchi contratti a termine o nella sostituzione (neanche integrale) del personale che è andato in pensione. Infatti, guardando al numero complessivo dei lavoratori in attività, l’Istat ci dice che nel 2015 quelli con un contratto a tempo indeterminato sono aumentati di circa 114.000 unità rispetto all’anno precedente, che corrispondono a circa l’8% dei contratti incentivati.
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