November 24, 2024
Il governo e il ministro del jobs act, Poletti, parlano da mesi di revisione della Legge Fornero ma ad oggi non c’è niente di concreto.
Al di là delle parole non ci sono ancora gli atti e capitoli di spesa in bilancio perché una uscita anticipata verso la pensione qualche costo lo ha, un costo per altro sostenibile non con i tagli al welfare , all’istruzione e alla sanità
Dovremo quindi attendere il DEF, il Documento di Economia e Finanza con cui, entro la fine di aprile, il Governo stabilisce gli obiettivi di bilancio per i prossimi 3 anni e molto probabilmente la Legge di stabilità 2017
Si parla di flessibilità in uscita per quale sarà necessario il ricalcolo contributivo dell’intera pensione, ossia se vuoi andare in pensione prima i tuoi anni contributivi saranno interamente calcolati in base ai contributi, tutti e indistintamente. Tradotto in soldoni, andare prima in pensione potrebbe costare una perdita che oscilla tra il 15 e il 30% dell’assegno previdenziale e del trattamento di fine rapporto
Quindi la revisione delle regole pensionistiche se avverrà la pagheranno interamente i lavoratori e le lavoratrici che magari senza la Fornero sarebbero già in pensione senza decurtazione alcuna
Quanto poi alla annunciata possibilità di estendere il bonus di 80 euro alle pensioni minime ad oggi solo parole, il costo per altro non è stato neppure quantificato
Ancora una volta i lavoratori e le lavoratrici pagheranno di tasca loro le politiche del Governo
Noi siamo per la cancellazione della Riforma Fornero e per mandare in pensione quanti hanno i requisiti senza alcuna decurtazione o ricalcolo a perdere dei contributi previdenziali
Una questione etica, di giustizia verso chi dopo 40 anni di lavoro si troverebbe con decurtazioni vergognose e inique
Cobas Pisa
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