Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Strage di Viareggio: ammesse 117 parti civili, familiari, enti locali, sindacati e Rls esclusa la rivista “In Marcia”

Postato il 8 Aprile 2013 | in Scenari Politico-Sociali, Territori | da

Tratto dalla rivista “In Marcia”

Familiari soddisfatti. Ancora in Marcia continuerà a seguire il processo e ad offrire loro ed agli RLS il suo contributo tecnico e di solidarietà. L’ammissione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza è una grande novità giuridica. Prossima udienza il 3 giugno.

Lucca, 4 aprile 2013 – Si è svolta questa mattina presso il Tribunale di Lucca la terza udienza del processo per la strage ferroviaria di Viareggio, avvenuta il 29 giugno 2009 e che costò la vita a 32 persone. Il Gup, Alessandro Dal Torrione (nella foto), dopo aver ascoltato nelle due udienze precedenti le richieste di ammissione di tutte le parti civili e le eccezioni sollevate dagli imputati, ha deciso – con propria Ordinanza – per l’ammissione di quasi tutte le richieste. (Scarica pdf Ordinanza Trib. Lucca del 4-4-13)

GLI IMPUTATI AVEVANO CHIESTO DI ‘FARE PULIZIA’ – Nell’udienza di due giorni fa, i legali degli imputati avevano invece chiesto una ‘scrematura’ delle parti civili, ed il legale di Mauro Moretti, Armando D’Apote con un’espressione infelice al limite dell’offesa, era arrivato addirittura a chiedere al Giudice di ‘fare pulizia’ tra le parti civili, non opponendosi ai familiari più stretti delle vittime ma chiedendo al giudice di valutare l’opportunità di respingere le richieste dei congiunti e di alcuni fra enti e associazioni, comprese quelle fra gli stessi familiari delle vittime.

I REATI – I reati contestati ai 32 imputati, tra cui l’ad del gruppo Fs, dipendenti e funzionari della Gatx, proprietaria del convoglio che deragliò e delle aziende di revisione Cima e Jugenthal, sono disastro ferroviario colposo, incendio colposo, omicidio e lesioni colpose plurime.

‘ANCORA IN MARCIA’ NON AMMESSA – Purtroppo la nostra richiesta assieme a quella dell’associazione ‘Il Mondo che vorrei’ non è stata accolta. Nonostante la nostra mancata ammissione esprimiamo comunque particolare soddisfazione per l’ammissione, tra le 117 parti, di tutti i familiari, di Medicina Democratica, dei sindacati e – soprattutto – dei Rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza.

RLS PARTI CIVILI: UNA GRANDE NOVITA’ POSITIVA – Mentre l’ammissione dei familiari, dell’Inaili e degli Enti locali era sostanzialmente scontata – e quella di sindacati e delle associazioni molto probabile perché sostenuta da una giurisprudenza ormai consolidata – l’ammissione degli RLS rappresenta una grande novità giuridica poiché viene loro riconosciuto una prerogativa importantissima e un ruolo autonomo nella difesa della sicurezza che si può esplicare anche all’interno del processo penale.

IL PRECEDENTE DI SASSARI – Questa ordinanza del Giudice di Lucca fa seguito ad un precedente pronunciamento analogo da parte del Tribunale di Sassari, Gip Antonio Spanu, (Ord. Trib. di Sassari del 19-11-2012, ammissione parti civili) sempre riguardante un RLS dei ferrovieri, ammesso come parte civile nel processo per la morte di un macchinista in un incidente ferroviario avvenuto nel dicembre 2009. In questo caso, al contrario di quanto accaduto oggi, anche ‘ancora In Marcia’ è stata ammessa come parte civile.

I MOTIVI DEL MANCATO RICONOSCIMENTO – Le ragioni della nostra esclusione, che saranno approfondite nei prossimi giorni vertono essenzialmente su un aspetto meramente formale – il cambio di denominazione dall’associazione che gestisce la rivista, avvenuto nel settembre 2009, quindi in data successiva alla strage. Il Giudice – con un percorso logico che non condividiamo – ha ritenuto di non riconoscerci la ‘continuità’ della nostra storia ultracentenaria a causa di questo adeguamento organizzativo, considerandoci, inspiegabilmente come una ‘nuova’ associazione, nata nel settembre 2009.

LA NOSTRA STORIA – La rivista è nata nel 1908 e dopo numerose peripezie, una chiusura imposta dal regime fascista ed una seconda per motivi sindacali alla fine degli anni ’70, dal 1982 ancora in Marcia esca senza interruzioni ed oltre a costituire un riferimento informativo e tecnico costante ed affidabile per i ferrovieri, come organizzazione di lavoratori, è stata ed è tutt’ora promotrice e protagonista, senza soluzione di continuità, di innumerevole battaglie sindacali, politiche e culturali.

NON CI ARRENDIAMO – Valuteremo, alla luce dei contenuti specifici dell’ordinanza emessa oggi, l’opportunità di riproporre in sede di dibattimento la nostra costituzione sottolineando che la nostra associazione è – nella concretezza dell’attività svolta, delle persone che la compongono e delle finalità – erede naturale, ed in sostanza, la lineare e trasparente evoluzione organizzativa dello stesso soggetto.

UN RIGETTO CHE CI LEGITTIMA – Il rigetto della nostra richiesta fondato, su questo unico motivo cronologico, tuttavia, dimostra che ‘ancora in Marcia’ è per il resto legittimata ad intervenire in futuro nei processi riguardanti la sicurezza del lavoro e della circolazione ferroviaria.

IL NOSTRO IMPEGNO CONTINUA – Il collettivo di lavoratori e pensionati che si riconosce nella nostra rivista continuerà a seguire il processo ed a offrire ai familiari ed agli RLS tutto il sostegno e la solidarietà necessaria. La prossima udienza è annunciata per il 3 giugno.

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