Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Sulle pensioni

Postato il 22 Aprile 2016 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

pensioniLa ricetta del Governo per superare lo scoglio delle pensioni e non rimettere mano alle famigerate leggi previdenziali è quella di sostenere la previdenza integrativa

Avete capito bene? Nessun ritorno al sistema retributivo, resterebbero i requisiti previsti dalla Fornero con la opzione di andare in pensione prima con fortissime decurtazioni e il Governo sta preparando una via di uscita con il sostegno di Cgil Cisl Uil che della previdenza integrativa hanno fatto un business e una rendita di posizione

Allo studio del Governo varie ipotesi , per esempio favorire una certa flessibilità nei pensionamenti con alcune e graduali penalizzazioni (a seconda degli anni mancanti prima della pensione), in tal caso un ritocchino alla Fornero sarebbe comunque necessario

Aziende e Governo hanno in mente di favorire, tramite la contrattazione di primo e di secondo livello, il ricorso alla previdenza integrativa (con la perdita del tfr o convogliando alcuni aumenti-si fa per dire-contrattuali in previdenza integrativa

Vogliono infatti ridurre di 3-4 punti l’aliquota fiscale sui rendimenti dei fondi pensioni (da due anni al 20% ), incrementare la deducibilità dei versamenti, obbligare una parte del Tfr ai fondi pensione, stabilire regole nuove nella contrattazione per favorire la previdenza integrativa rendendola quasi obbligatoria.

In questo scenario il Governo Renzi potrebbe poi regalare alle aziende una ulteriore contribuzione , questa volta previdenziale, dividendo i vantaggi tra imprese e lavoratori

In un caso o nell’altro , da questi interventi pensionistici a rimetterci saranno i lavoratori (con qualche elemosina), a guadagnarci il Governo (lascia intatto il sistema previdenziale attuale che è la causa delle future disuguaglianze) e i datori di lavoro (sgravi contributivi e cogestione con il sindacato del business dei fondi integrativi

Ma perché questo piano si realizzi c’è bisogno di intervenire sulla dinamica contrattuale, del resto non dimentichiamo che nel 2014 piu’ di un milione e mezzo di lavoratori\trici hanno sospeso i versamenti alla previdenza integrativa per non parlare poi della dilagante sfiducia nei luoghi di lavoro

Sicuramente il Governo inserirà nella legge di stabilità 2016 i suoi interventi ma prima ci sarà bisogno di un accordo sindacale

Le dichiarazioni della Camusso che critica il presidente dell’Inps che denuncia le disuguaglianze future derivanti dal sistema previdenziale, la dicono lunga sul ruolo dei sindacati concertativi . Di sicuro le stesse banche potrebbero giocare un ruolo dirimente, per esempio con dei prestiti erogati per il riscatto di anni contributivi o per chi volesse anticipare la pensione pur non avendo raggiunto anche i requisiti per la pensione di vecchiaia

In ogni caso tra banche, governo, sindacati e fondi integrativi stanno preparando un accordo a perdere per evitare la sola soluzione degna di nota, ossia il ritorno ai requisiti prefornero e un sistema di calcolo dei contributi su base retributiva come avveniva un tempo

Di sicuro a pagare saremo noi visto che la finanza pubblica nel def parla di una spesa insufficiente a coprire i costi di un anticipo della pensione, quindi i soldi mancanti chi sarà a metterli?

Sicuramente i lavoratori e le lavoratrici

Cobas Pisa

   Invia l'articolo in formato PDF   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Archivi

Tag Cloud