November 24, 2024
Sono in fase di sviluppo negli Stati Uniti le bombe nucleari B61-12, destinate a sostituire le attuali B61 installate dagli Usa in Italia, Germania, Belgio, Olanda e Turchia.
La B61-12 non è una semplice versione ammodernata della B61, ma una nuova arma nucleare. Ogni singola bomba ha una testata con quattro opzioni di potenza selezionabili: può così svolgere la funzione di più bombe. La potenza media della B61-12 equivale circa a quella di quattro bombe di Hiroshima.
A differenza della B61 sganciata in verticale sull’obiettivo, la B61-12 viene lanciata a distanza e guidata sull’obiettivo tramite una speciale sezione di coda.
Sono in corso test per dotare la B61-12 della capacità di penetrare nel terreno prima di esplodere, distruggendo i bunker dei centri di comando e altre strutture sotterranee in un attacco nucleare di sorpresa.
Queste sono le nuove bombe nucleari Usa destinate anche all’Italia. Foto satellitari – pubblicate dalla Federazione degli scienziati americani (Fas) –mostrano che a tale scopo sono già state effettuate modifiche nelle basi di Aviano e Ghedi-Torre.
Secondo le ultime stime della Fas, gli Usa mantengono oggi 70 bombe nucleari B61 in Italia (50 ad Aviano e 20 a Ghedi), 50 in Turchia, 20 rispettivamente in Germania, Belgio e Olanda, per un totale di 180. Nessuno sa però con esattezza quante effettivamente siano le B-61, destinate ad essere sostituite dalle B61-12.
Una cosa comunque è certa: le B61-12, che gli Usa si preparano a installare in Italia, sono armi che abbassano la soglia nucleare, ossia rendono più probabile il lancio di un attacco nucleare dal nostro paese e lo espongono quindi a una rappresaglia nucleare.
L’Italia – che fa parte del Gruppo di pianificazione nucleare della Nato – mette a disposizione non solo il suo territorio per l’installazione di armi nucleari, ma anche piloti che vengono addestrati all’attacco nucleare con cacciabombardieri italiani sotto comando Usa.
L’Italia viola in tal modo il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari, firmato nel 1969 e ratificato nel 1975, che all’Art. 2 stabilisce: «Ciascuno degli Stati militarmente non nucleari, che sia Parte del Trattato, si impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, né il controllo su tali armi e congegni esplosivi, direttamente o indirettamente».
L’Italia deve smettere di violare il Trattato di non-proliferazione e, attenendosi a quanto esso stabilisce, deve chiedere agli Usa di rimuovere immediatamente qualsiasi arma nucleare dal territorio italiano e rinunciare a installarvi le nuove bombe B61-12 e altre armi nucleari.
Liberare il nostro territorio nazionale dalle armi nucleari, che non servono alla nostra sicurezza ma ci espongono a rischi crescenti, è il modo concreto attraverso cui possiamo contribuire a disinnescare l’escalation nucleare e a realizzare la completa eliminazione delle armi nucleari che minacciano la sopravvivenza dell’umanità.
Comitato No Guerra No Nato
E’ urgente che lanciamo la nostra proposta, focalizzata sulla rimozione delle bombe nucleari Usa dall’Italia e sull’osservanza del TNP.
Il tema della denuclearizzazione viene ora intrecciato da alcuni parlamentari e movimenti con quello del cambiamento climatico (vedi qui sotto mozione della senatrice di SEL): l’ideale per fare demagogia.
Vedi testo completo della mozione http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=1/00546&ramo=S&leg=17
La mozione impegna il Governo:
1) ad applicare nell’immediato quanto previsto dall’accordo di Parigi, approvato il 12 dicembre 2015;
2) a revisionare radicalmente la “Strategia energetica nazionale”, in modo da consentire l’abbandono delle fonti fossili e la totale decarbonizzazione dell’economia, promuovendo in tal senso un piano nazionale di riconversione ecologica ed energetica;
3) ad adottare obiettivi scadenzati in ambito nazionale che consentano il drastico abbattimento delle emissioni e il raggiungimento della neutralità emissiva nel 2050;
4) a predisporre la progressiva riduzione, sino alla soppressione, di qualsiasi tipo di facilitazione o sussidio alle fonti fossili in favore di investimenti nel settore delle energie rinnovabili, della resilienza al cambiamento climatico e della lotta al dissesto idrogeologico;
5) ad agire in tutte le sedi, a partire dall’Unione europea, affinché venga riconosciuto dalla comunità internazionale il soggetto giuridico di “umanità”, tutelando in tal senso il suo diritto a sopravvivere e, soprattutto, a vivere senza la minaccia dell’inquinamento termico e della guerra termonucleare;
6) a dare seguito agli impegni previsti dalle risoluzioni di cui in premessa;
7) ad avviare, anche nel rispetto dell’impegno accolto dal Governo, e previsto dalla citata risoluzione 6-00178, approvata dalla Camera, tutte le iniziative opportune, affinché all’interno della “Déclaration universelle de droits et de devoìrs de l’humanité”, che sarà presentata dal presidente francese Hollande alla prossima Assemblea Onu e preannunciata alla COP21 di Parigi, venga inserito un esplicito riferimento all’eliminazione di qualsiasi minaccia connessa con una guerra nucleare e al diritto al disarmo nucleare.
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