Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

I contratti bloccati provocano il crollo del potere di acquisto

Postato il 29 Aprile 2016 | in Italia, Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato | da
calo-potere-acquistoL’incremento delle retribuzioni contrattuali orarie,  stando alI’Istat, nel primo trimestre del 2016 registra solo un incremento dello 0,8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
Se andiamo indietro negli anni bisogna risalire a 34 anni fa, il 1982, anno in cui abbiamo l’incremento piu’ basso degli stipendi
Una crisi portentosa del potere di acquisto, la peggiore da 34 anni ad oggi, dovrebbe indurre a qualche seria riflessione e autocritica il mondo sindacale ma invece si ripropongono o logiche concertative (con il Governo  che la concertazione ha seppellito) o di autoconservazione all’interno delle Rsu e delle sigle di appartenenza.
La spiegazione esiste, il crollo del potere di acquisto è dovuto al blocco dei contratti, il rinnovo di un ccnl ormai è arrivato alla media di due anni di attesa e gli arretrati non sono che una miseria, o una sorta di una tantum da erogare in piu’ trances o i pochi euro delle indennità di vacanza contrattuale che nel frattempo il Governo ha bloccato
Se vogliamo essere piu’ precisi, allora guardiamo i lavoratori con contratto scaduto, in tal caso  i mesi di attesa per il rinnovo sono in media 39,9, oltre tre anni. Solo in un anno l’attesa è cresciuta di sei mesi e parliamo del 60% del totale della forza lavoro
In Italia esiste una emergenza sociale (il vertiginoso aumento degli sfratti per morosità incolpevole e la diminuzione della speranza di vita per non parlare poi del sempre maggiore numero di uomini e donne che non hanno soldi per curarsi) e una emergenza salariale
Dello sciopero generale non si intravede l’ombra perché uno sciopero generale che blocchi per piu’ giorni il paese è la sola risposta per fermare la erosione del potere di acquisto e la miseria ormai dilagante.
Cobas Pisa
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