November 24, 2024
Sabato 23 aprile, a Pisa, si è tenuta la “giornata” per l’unità e la solidarietà di classe.
Il pomeriggio, l’Assemblea-dibattito su “diritto di sciopero, rappresentanza e repressione nei luoghi di lavoro” alla presenza di 70-80 lavoratori e lavoratrici. La sera, l’Incontro con una cinquantina di presenza. I due momenti sono stati interrotti da un buffet che ha raccolto oltre 500 euri di sottoscrizione.
Una giornata, che per la discussione e le presenze è andata al di là delle migliori aspettative.
Oltre agli interventi in programma di Sandro, licenziato dalla Dna di Pontedera, di Mimmo e Stefania della Fca (Fiat Chrysler Automobiles) di Melfi e Termoli, di Beppe della Same di Treviglio, di Maria di Trenitalia, sono intervenuti altri lavoratori e lavoratrici, delegati Rsu/Rsa/Rls ed attivisti sindacali, tra cui Ugo, Rsu metalmeccanico di Parma, Giovanni taxista di Milano, Davide della Metro di Pisa, Gianluca operaio della Solvay di Rosignano, Gina infermiera dell’ospedale di Carrara.
E’ intervenuta anche Daniela dell’Associazione dei familiari della strage ferroviaria per informare sulla battaglia per la sicurezza, la verità, la giustizia, per dire NO alla prescrizione, per invitare tutt* a Viareggio il prossimo 29 giugno in occasione del 7° anniversario e per sottolineare l’importanza e la necessità della solidarietà avuta in questi anni.
Il diritto di sciopero si difende esercitandolo, la rappresentanza è il prodotto del consenso, la repressione si ostacola con la solidarietà ed il sostegno: sono state le “soluzioni” ai temi del dibattito, come “soluzioni” sono la stessa lotta cosciente ed organizzata contro padroni e loro governi e l’unità tra differenti forze e realtà sindacali.
L’unità, elementare a dirsi, ma complicata a realizzarsi, è stato l’aspetto sicuramente più significativo conseguito nell’esperienza del Comitato.
Chi non ha partecipato alla giornata del 23 aprile a Pisa, e poteva farlo, ha perso una buona occasione. Chi non ha vissuto direttamente l’esperienza del Comitato, e poteva farne parte, ha perso un’altra buona occasione.
Chi pensa, fin da adesso, di costruire ambiti sindacali in continuità con questa esperienza, pone la questione dell’unità con profondo senso di responsabilità; quell’unità necessaria a condurre con maggiore forza ed efficacia la lotta e le mobilitazioni.
L’esperienza del Comitato, a chi si è pubblicamente impegnato e speso per la riassunzione di Sandro, ha insegnato molto; un’esperienza che ha dato fiducia, morale, incoraggiamento e sostegno materiale a Sandro. Il Comitato ha fatto sì che Sandro non si sentisse mai solo e non fosse abbandonato a sé.
Se e quando si pratica, la solidarietà è un’arma formidabile ed invincibile.
Pisa, 28 aprile 2016
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