November 24, 2024
L’annuncio è stato dato in contemporanea a Leverkusen (Germania) e a St. Louis (Stati Uniti) e aveva più il sapore della storia d’amore che d’affari: Bayer, re dell’aspirina, sarebbe andata a nozze con Monsanto, regina delle sementi. Superato il periodo delle trattative hanno annunciato al mondo che si fonderanno per diventare un’unica entità che si occuperà contemporaneamente di farmaceutica, sementi e pesticidi.
Strana mescolanza se non fosse che per adattarsi ai bisogni dell’agroindustria le sementi appartengono sempre di più alla chimica che alla natura. Geneticamente modificate o no, per dare le rese promesse, le sementi moderne hanno bisogno del supporto di una grande quantità di chimica, non solo fertilizzanti, ma anche pesticidi. E qui Bayer la sua bandierina l’ha già piantata da tempo. Ne sanno qualcosa gli apicoltori che da anni assistono a una moria devastante di api anche a causa dei pesticidi messi in commercio da Bayer e Syngenta. Per la verità, su un fatturato annuo di 4 miliardi realizzato da Bayer, il 49% proviene dalla farmaceutica, il 26% dai polimeri e il 22% dai prodotti per l’agricoltura, permettendole di controllare il 17% del mercato mondiale dei pesticidi, seconda solo a Syngenta che sta al 23%.
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