Carissime lavoratrici e carissimi lavoratori,
è da maggio/giugno che stiamo ri-costruendo il nostro sindacato, come idee e progetti da portare avanti con decisioni collettive e non con colpi di mano personali, e come affidabilità e serietà di organizzazione, basata sul collegamento/informazione tra le varie aziende e i vari settori in cui siamo presenti e sul coordinamento tra loro, tramite riunioni, anche periodiche, in cui discutere, decidere, programmare iniziative, mettere a punto vertenze.Questo, che è sempre stato necessario per imporre il rispetto dei diritti nei luoghi di lavoro, la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici, gli aumenti di salario, il miglioramento della condizione lavorativa, lo è ancora di più oggi, quando i padroni pubblici e privati ci attaccano a man bassa da anni, imponendoci una gestione spietata della crisi economica, e quando le aziende sono sempre più spesso mini-aziende e i gruppi di lavoratori che vi sono impegnati sono mini-gruppi e, come tali, rischiano di non avere la forza contrattuale per ottenere cambiamenti in meglio della propria situazione.L’organizzazione, insomma, fa la forza, un po’ come l’unione.Ora dobbiamo fare un salto di qualità, mettendo alla prova ciò che abbiamo fatto in questi mesi, consolidandoci come organizzazione e rafforzando la nostra presenza e il nostro ruolo nei luoghi di lavoro.

Così, arriviamo alla scadenza importante del pomeriggio di sabato 29 ottobre, quando alle 15:30, al Circolo Arci Alhambra in via Fermi, faremo assemblea generale dei Cobas di Pisa.

Intanto, la sera di sabato 22, ci si è visti a cena al Circolo Arci della Vettola in una ottantina di persone: è stata una esperienza davvero positiva, comunitaria, solidale.
Anche verso i lavoratori della Iscot (impresa appaltatrice delle pulizie industriali dentro la Sole di Pontedera, fabbrica dell’indotto Piaggio), i quali stanno lottando da un mese e mezzo, prima per farsi stabilizzare a tempo indeterminato, adesso per respingere la decisione della ditta di dividerli, imponendo a due di loro di lavorare in un capannone, tipo reparto-confino.
Per loro è stato raccolto del denaro, che gli verrà consegnato direttamente.

Il Coordinamento Temporaneo Cobas
(Sandro, Rossella, Marcello, Giovanni)