Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

La repressione dei Mapuche con annesso desaparecido e caso Benetton

Postato il 9 Ottobre 2017 | in Italia, Mondo, Scenari Politico-Sociali | da

I conflitti per la terra in Patagonia sembrano non avere mai fine. Imprese come Benetton chiedono alle autorità provinciali e nazionali di proteggere le «loro» terre; terre in realtà sottratte al popolo mapuche.

I Mapuche resistono all’invasione e all’esproprio. Il termine «mapuche» significa «gente della terra» («mapu» è terra, «che» è gente) togliere a questo popolo le terre ancestrali, dove riposano gli antenati e dove risiede la memoria, è condannarlo a morte.

La Conquista del deserto sembra continuare ai giorni nostri in Patagonia, con altre sembianze, ma identici obiettivi. Gli eredi del generale Roca continuano a marginalizzare, uccidere, perseguitare i popoli indigeni; a derubarli dei loro territori.

I popoli originari subiscono una violenza sociale e strutturale da parte del governo attuale, come di quelli che lo hanno preceduto; quando essi protestano e resistono all’espulsione dalle proprie terre, si risponde non con la ricerca di soluzioni e il rispetto, ma relegandoli nell’indigenza, reprimendoli, accusandoli di compiere atti di violenza e di essere legati a gruppi terroristici, rimproverando loro l’alleanza con i kurdi e gruppi guerriglieri.

Leggi tutto il comunicato nel documento in allegato:

Dossier Benetton

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