November 24, 2024
Con le elezioni dello scorso 15 ottobre dei governatori dei 23 Stati che compongono il Venezuela, il processo bolivariano segna un altro punto a suo favore, vincendo in 18 e perdendo solo in 5 (Zulia, Anzoategui, Tachira, Merida e Nueva Esparta). Con una storica partecipazione al voto amministrativo di circa il 61% degli elettori, i candidati del Gran Polo Patriottico (PSUV, PCV, ed altri) si impongono con il 54%, contro il 45 % dell’opposizione della MUD. Dopo mesi di violenza organizzata dai settori più oltranzisti dell’opposizione (con il tragico saldo di più di 100 morti), e dopo l’elezione dell’Assemblea Nazionale Costituente che aveva riportato la calma nel Paese, il Venezuela dà al mondo un’altra lezione di democrazia e di difesa della propria sovranità. La vittoria delle forze che appoggiano il processo bolivariano, nonostante i tanti problemi causati dalla campagna di ingerenza da parte di Washington, è una chiara dimostrazione della solidità delle idee chaviste, dell’appoggio popolare al processo di trasformazione e del fatto che nella sua stragrande maggioranza il popolo venezuelano vuole decidere il proprio destino in forma democratica e pacifica, in base alle regole istituzionali che si è dato.
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