Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Disastro ferroviario di Pioltello, un anno dopo

Postato il 28 Gennaio 2019 | in Sicurezza sul lavoro | da

Da: Ancora In Marcia! redazioneweb@inmarcia.it

I FERROVIERI DIFFIDANO IL MINISTERO DEI TRASPORTI PER ‘MANCATA TRASPARENZA’ SULLE INDAGINI

Un treno di pendolari deragliò all’alba del 25 gennaio 2018 nella stazione di Pioltello. Tre morti e numerosi feriti

Tanti i dubbi sulla manutenzione del binario.

Inoltre, i ferrovieri denunciano una inquietante e incomprensibile resistenza alla trasparenza

E’ già passato un anno da quella tragica mattina, quando poco prima dell’alba il treno locale 10452, della Trenord Spa deraglia nella stazione di Pioltello, causando tre morti e numerosissimi feriti tra i pendolari.

Apparve quasi immediatamente che la causa più probabile era da attribuire ad una rottura della rotaia in un punto “debole” già noto perché sottoposto ad una sorta di manutenzione approssimativa senza tuttavia ridurre la velocità dei treni in quel tratto.

La riparazione infatti era stata provvisoriamente effettuata con una tavoletta di legno, le cui immagini sono nella memoria di tutti.

I Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), denunciano di aver trovato una resistenza inaspettata e un vero e proprio muro di sbarramento a ostacolare la trasparenza delle indagini, da parte del dirigente della DIGIFEMA, l’Uffico investigativo sugli incidenti ferroviari, Fabio Croccolo, il quale ha ripetutamente negato l’accesso alle informazioni disponibili, così come previsto dalla legge Mentre le indagini della magistratura proseguono, ad un anno dal disastro, i RLS hanno avviato le procedure per una citazione in giudizio del ministero per ‘mancata trasparenza’

“I miei assistiti – si legge nella diffida inviata oggi dal legale dei ferrovieri, Alessandro Brunetti, al ministero – hanno il diritto di essere informati sull’indagine relativa all’incidente ferroviario al fine di poter presentare compiutamente pareri ed opinioni sulla stessa e di essere autorizzati a promuovere, con eventuali osservazioni sui progetti di relazione, le misure di prevenzione idonee a tutelare la salute, l’integrità psicofisica dei lavoratori ed a migliorare la sicurezza degli utenti del trasporto ferroviario, dei terzi interessati e della circolazione ferroviaria in genere (…).

“L’errata quanto incomprensibile affermazione in merito all’asserita “mancanza di interesse legittimo” dei miei assistiti – scrive ancora Brunetti – non trova giustificazione alcuna e si pone in una condizione antigiuridica poiché in frontale violazione delle disposizioni vigenti in materia (…) all’art. 21 del D.Lgs 162. In caso di inerzia, entro dieci giorni dalla presente – conclude la missiva, preannunciando l’azione giudiziaria nei confronti del dirigente e dello stesso ministro – stante la rilevanza della questione posta, i miei assistiti saranno costretti ad adire le competenti autorità giudiziarie denunciando i profili di illegittimità (…) ivi inclusi gli eventuali profili di natura penale, relativi alla violazione degli obblighi d’ufficio”.

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