November 25, 2024
INDICE:
– Imparare dagli errori: cosa succede se la troncatrice è utilizzata male?
– Attrezzature: come funziona il sistema delle verifiche periodiche?
– Il mobbing
– Infortuni a scuola
– Imparare dagli errori: ancora sugli infortuni per carenza di parapetti
– Ambienti confinati: quali sono le figure rilevanti per la sicurezza?
– Imparare dagli errori: se le attrezzature non hanno adeguate protezioni
– Amianto: come ottenere la pensione di inabilità
– Imparare dagli errori: cosa succede se mancano parapetti adeguati?
– L’articolo 18
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IMPARARE DAGLI ERRORI: COSA SUCCEDE SE LA TRONCATRICE E’ UTILIZZATA MALE?
Da Punto Sicuro
30/01/2020
di Tiziano Menduto
Esempi di infortuni in relazione all’utilizzo della troncatrice.
Incidenti nella lavorazione del legno con la troncatrice doppia e nella produzione di lastre e pannelli in policarbonato con una sega troncatrice.
Gli infortuni e i fattori di rischio.
In una precedente puntata della rubrica “Imparare dagli errori”, dedicata al racconto degli infortuni professionali, abbiamo mostrato come l’uso delle troncatrici a disco, strumenti progettati per il taglio di materiali di vario genere a seconda del tipo di disco utilizzato, possa esporre i lavoratori al rischio di tagli e abrasioni.
Esposizione che può dipendere non solo dall’eventuale assenza di adeguati dispositivi di protezione nella macchina, ma anche, come evidenziato nei casi di infortunio trattati, dal suo non corretto utilizzo.
Le dinamiche infortunistiche presentate sono tratte dalle schede dell’archivio di INFOR.MO., strumento per l’analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
Ci soffermiamo in particolare su:
– gli incidenti correlati al non corretto uso della troncatrice;
– i fattori di rischio nelle troncatrici portatili a disco.
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ATTREZZATURE: COME FUNZIONA IL SISTEMA DELLE VERIFICHE PERIODICHE?
Da Punto Sicuro
03/02/20
di Tiziano Menduto
Un intervento ad un seminario INAIL si sofferma sulla sicurezza delle attrezzature di lavoro con riferimento al lavoro dei verificatori, al sistema e alla normativa relativa alle verifiche periodiche e ai verbali di verifica.
Il concetto di sicurezza applicato alle attrezzature di lavoro è il frutto dell’interazione fra:
– fattori tecnici intrinseci nell’attrezzatura,
– fattori umani legati alla persona che ne fa uso,
– fattori organizzativi riguardanti, principalmente, le condizioni di utilizzo e l’ambiente di lavoro.
E una macchina o un’attrezzatura di lavoro è ritenuta sicura quando presenta solo rischi residui e in generale accettabili considerando i limiti di utilizzo previsti e ragionevolmente prevedibili.
A soffermarsi con queste parole sul tema della sicurezza delle attrezzature di lavoro è un intervento al seminario “Il 10° Rapporto INAIL sulla sorveglianza del mercato per la Direttiva Macchine che si è tenuto a Milano l’11 dicembre 2019 e ha presentato i risultati dell’attività di sorveglianza del mercato con particolare attenzione al suddetto 10° rapporto INAIL e al ruolo di supporto dell’Istituto quale organo preposto all’accertamento tecnico.
L’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:
– l’uso delle attrezzature di lavoro e i verificatori;
– il sistema delle verifiche periodiche;
– la firma nel verbale della verifica periodica.
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IL MOBBING
Da Stadio Cataldi
03/02/20
Cos’è il mobbing, gli elementi, l’onere della prova, le tipologie di mobbing dal lavoro alla famiglia, il risarcimento del danno e come ci si può difendere.
L’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:
– cos’è il mobbing;
– quando si è in presenza di mobbing;
– come difendersi dal mobbing;
– il risarcimento del danno;
– l’onere della prova;
– mobbing sul lavoro;
– il bossing:
– mobbing scolastico e mobbing familiare;
– lo sai che…
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https://www.studiocataldi.it/guide_legali/il-mobbing
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INFORTUNI A SCUOLA
Da Stadio Cataldi
03/02/20
di Marco Sicolo
Come chiedere il risarcimento dei danni per infortuni a scuola. La responsabilità degli insegnanti, il dovere di vigilanza e l’adozione di idonee cautele.
Gli infortuni a scuola sono spesso oggetto di richieste di risarcimento da parte dei genitori dell’alunno, in relazione ai danni riportati da quest’ultimo.
Si pensi che, secondo stime ufficiali dell’INAIL, nel solo 2018 sono state inoltrate all’Istituto oltre 77.000 denunce relative a infortuni scolastici avvenuti in strutture pubbliche.
Esaminiamo, quindi, quali sono i contorni della responsabilità degli insegnanti e dell’Istituto scolastico in relazione a tali fattispecie e cosa bisogna fare per ottenere il risarcimento del danno.
– l’obbligo di vigilanza degli insegnanti;
– responsabilità per mancata custodia;
– breve rassegna giurisprudenziale;
– infortuni a scuola: come chiedere il risarcimento.
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https://www.studiocataldi.it/articoli/37193-infortuni-a-scuola.asp
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IMPARARE DAGLI ERRORI: ANCORA SUGLI INFORTUNI PER CARENZA DI PARAPETTI
Da Punto Sicuro
06/02/20
di Tiziano Menduto
Esempi di infortuni dei lavoratori in relazione alla mancanza di idonei parapetti nei lavori in quota. Le dinamiche degli infortuni avvenuti in attività edili e le risposte ai principali dubbi e quesiti sull’utilizzo dei parapetti provvisori.
Ritorniamo a parlare dei parapetti provvisori, di questi dispositivi di protezione collettiva (DPC) che si utilizzano nelle lavorazioni con rischio di caduta dall’alto, ad esempio nei lavori in quota e nei lavori di scavo, con riferimento alle attività lavorative che espongono il lavoratore al rischio di caduta all’interno dello scavo ad una quota posta ad una profondità superiore a 2 m rispetto al piano di campagna (INAL “ Quaderni Tecnici per i cantieri temporanei o mobili”).
Parapetti che, come abbiamo visto in altre puntate della rubrica “Imparare dagli errori”, dedicata al racconto degli infortuni professionali, possono essere non presenti o semplicemente non sicuri, non idonei.
Torniamo ad occuparci degli incidenti che avvengono in assenza di parapetti attraverso l’archivio di infortuni professionali presente in INFOR.MO., strumento per l’analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
Ci soffermiamo in particolare su:
– gli incidenti in assenza di parapetti idonei;
– le domande e i dubbi sulla scelta e utilizzo dei parapetti
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AMBIENTI CONFINATI: QUALI SONO LE FIGURE RILEVANTI PER LA SICUREZZA?
Da Punto Sicuro
10/02/20
di Tiziano Menduto
Informazioni sui compiti delle figure coinvolte nella gestione della sicurezza degli ambienti confinati o a rischio di inquinamento. Il datore di lavoro, il rappresentante del datore di lavoro committente, gli RSPP/ASPP e i coordinatori della sicurezza.
E’ evidente che per migliorare la sicurezza negli ambienti confinati o a rischio di inquinamento sia necessario non solo conoscerne e saperne gestire i rischi, ma anche poter individuare i compiti delle varie figure coinvolte nella gestione della sicurezza di questi particolari ambienti di lavoro.
Per facilitare questa conoscenza possiamo fare riferimento alle “Linee di indirizzo per la gestione dei rischi derivanti dai lavori in ambienti confinati o a rischio di inquinamento”, un documento prodotto nel 2019 dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI).
Le linee di indirizzo si rivolgono primariamente, ma non solo, agli ingegneri che nell’ambito della loro attività professionale svolgono attività di consulenza in materia di sicurezza e che possono progettare o riscontrare condizioni operative tali da dover essere trattate come ambiente confinato o sospetto di inquinamento.
E nel documento viene definito un elenco delle figure (e dei relativi compiti) che si ritiene abbiano funzioni necessarie ai sensi della normativa in essere o comunque importanti ai fini della gestione del rischio in questi ambienti.
Questi gli argomenti trattati nell’articolo:
– gli ambienti confinati e il Datore di Lavoro Committente;
– il Rappresentante del Datore di Lavoro Committente;
– RSPP, ASPP e Coordinatori per la sicurezza.
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IMPARARE DAGLI ERRORI: SE LE ATTREZZATURE NON HANNO ADEGUATE PROTEZIONI
Da Punto Sicuro
13/02/20
di Tiziano Menduto
Esempi di infortuni in relazione all’utilizzo della troncatrice. Incidenti nel taglio di un tubo di ferro, nel taglio di un battiscopa e nella sezione di una tavola. Indicazioni su alcuni dispositivi di protezione delle troncatrici portatili a disco.
Concludiamo con questa puntata della rubrica “Imparare dagli errori”, dedicata al racconto degli infortuni professionali, un breve viaggio, iniziato qualche settimana fa, attraverso gli incidenti che avvengono durante l’utilizzo delle troncatrici a disco, attrezzature utilizzate per il taglio di varie tipologie di materiali.
Se nella scorsa puntata ci siamo soffermati, in particolare, sulle carenze delle prassi lavorative, sull’utilizzo scorretto dell’attrezzatura, ora torniamo a parlare di un problema che riguarda purtroppo molte attrezzature di lavoro pericolose per la sicurezza degli operatori: la mancanza di adeguati dispositivi di protezione.
Le dinamiche infortunistiche presentate sono tratte, come sempre, dalle schede dell’archivio di INFOR.MO., strumento per l’analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
Ci soffermiamo in particolare su:
– gli incidenti correlati all’utilizzo di troncatrici non sicure;
– i dispositivi di protezione delle troncatrici portatili a disco.
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AMIANTO: COME OTTENERE LA PENSIONE DI INABILITA’
Da Studio Cataldi
17/02/20
di Gabriella Lax
Pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto che stabilisce criteri e modalità per ottenere la pensione di inabilità a causa dell’amianto.
Pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto del Ministero del Lavoro che stabilisce criteri e modalità per la concessione della pensione di inabilità ai soggetti che abbiano contratto malattie professionali a causa dell’esposizione all’amianto.
Ci soffermiamo in particolare su:
– amianto, pensione di inabilità: le novità;
– amianto, pensione di inabilità: i destinatari e la domanda;
– amianto, pensione di inabilità: casi di incompatibilità.
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https://www.studiocataldi.it/articoli/37396-amianto-come-ottenere-la-pensione-di-inabilita.asp
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IMPARARE DAGLI ERRORI: COSA SUCCEDE SE MANCANO PARAPETTI ADEGUATI?
Da Punto Sicuro
20/02/20
di Tiziano Menduto
Esempi di infortuni dei lavoratori in relazione alla mancanza di idonei parapetti nei lavori in quota. Le dinamiche degli infortuni avvenuti in attività edili: la posa di un tetto e i lavori di pavimentazione di un balcone.
Se l’archivio di infortuni professionali presente in INFOR.MO., strumento per l’analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi, raccoglie infortuni professionali gravi e mortali avvenuti quasi in tutti i comparti lavorativi, ci sono tuttavia delle significative ricorrenze. Ricorrenze relative alla presenza di schede con fattori causali simili che a volte ci guidano nelle scelte degli argomenti da trattare e nel numero di puntate da dedicarvi.
Ed è proprio per la presenza, in molte schede di infortuni relativi a cadute dall’alto, di fattori causali inerenti la assenza di idonei parapetti, che in questi mesi la rubrica “Imparare dagli errori”, dedicata al racconto degli infortuni professionali, si è soffermata sul tema dei parapetti provvisori, dispositivi di protezione collettiva utilizzati, ad esempio, nei lavori in quota.
Dopo aver parlato nelle precedenti puntate di parapetti assenti o semplicemente non idonei, presentiamo altre schede di infortunio tratte dall’archivio INFOR.MO. e correlati a questi importanti dispositivi di protezione.
Ci soffermiamo in particolare su:
– gli incidenti in assenza di parapetti adeguati;
– i riferimenti ai parapetti nel D.Lgs. 81/08.
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L’ARTICOLO 18
Da Studio Cataldi
23/02/20
L’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori è una delle norme che prevedono le tutele da applicare in caso di licenziamenti illegittimi.
La veste che assume oggi è quella che deriva dalla riforma Fornero del 2012.
Ci soffermiamo in particolare su:
– l’articolo 18 è stato abrogato?
– l’articolo 18 dopo la riforma
– l’articolo 18 Statuto dei lavoratori vecchio testo
– il rito Fornero
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