November 23, 2024
PREMESSA
In questo ultimo decennio con la spending review abbiamo accettato, ma non in silenzio, il taglio imposto da Stato e Regioni sui servizi e sul personale della sanità, che ha comportato una diminuzione del salario per tutti i profili sanitari.
L’ultimo rinnovo contrattuale del triennio 2016-2018 dopo anni di blocco salariale non ha permesso né di adeguare la retribuzione al costo della vita, né una concreta valorizzazione delle professionalità. È stato un contratto peggiorativo sotto tutti gli aspetti, in cui la professionalità di tutti i profili sanitari è stata svenduta: a partire dalla corresponsione di una somma degli arretrati di soli 450€ rispetto agli 8.000€ dovuti (considerando la vacanza contrattuale dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2017); e continuando con l’inconsistenza degli aumenti economici mensili che dopo nove anni sono rimasti invariati. Lo stesso contratto, quello del triennio 2016-2018, ha potenziato (art. 6) lo spostamento al confronto regionale dei criteri per la mobilità e l’assegnazione del personale, non certo dunque in favore della sanità pubblica. Ha consolidato il lavoro precario delegandolo alla contrattazione integrativa aziendale (art. 8) con costi molto elevati a favore di enti privati che offrono lavoratori a cottimo (lavoro somministrato). Ha stabilito una variazione delle posizioni organizzative aumentando gli mporti da 9.000€ a 12.000€ e prevedendo meno soldi per gli altri lavoratori.
Leggi tutto il documento in allegato:
PIATTAFORMA CONTRATTO SANITA 2019- 2021
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