November 23, 2024
Dalla newsletter on-line “Punto Sicuro” https://www.puntosicuro.it (a cui è possibile iscriversi online gratuitamente), riporto (e riporterò) esempi di infortunio.
Questo nell’ottica di analizzare gli infortuni, per evitare che si ripetano.
Marco Spezia
In relazione ai tanti infortuni, gravi o mortali, che ancora riguardano l’uso o la manutenzione di una macchina, siamo tornati in queste settimane a raccontare le cause, o meglio i fattori causali, di diversi incidenti correlati al rischio macchina.
Se questo rischio riguarda poi innumerevoli settori di lavoro e attrezzature di lavoro molto diverse, ci siamo soffermati, in particolare, sulla lavorazione dei metalli e l’utilizzo di macchine come la calandra, la dentatrice e la cesoia a ghigliottina.
Torniamo oggi a parlare della “calandra”, una macchina utensile, costituita da cilindri rotanti fra i quali viene fatto passare il materiale da lavorare e da trasformare. Una macchina che in realtà è utilizzata, con forme e funzionalità leggermente diverse, in vari comparti. Ad esempio, con riferimento alla calandratura della gomma e della plastica (la mescola di gomma non vulcanizzata o la materia plastica allo stato pastoso passa tra coppie di rulli per ottenere fogli o lastre dello spessore voluto) o la calandratura tessile per le operazioni di finissaggio (la stoffa passa tra due pesanti rulli riscaldati che comprimendola le danno un particolare aspetto e si possono ottenere disegni ed effetti speciali).
Gli incidenti su cui ci soffermiamo oggi riguardano comunque la calandratura della lamiera metallica.
GLI INFORTUNI CON LA CALANDRA NELLA PIEGATURA DI LAMIERE
Nel PRIMO CASO l’infortunio riguarda l’uso di una calandra a due rulli per effettuare la piegatura di lamierini in acciaio inox destinati alla fabbricazione di canne fumarie.
Un lavoratore apprendista sta operando con una calandra predisposta da un lavoratore più anziano (il tutore) che ha impostato le regolazioni della macchina in modo tale che il ragazzo debba esclusivamente introdurre manualmente il lamierino e tramite pedale dare il consenso alla piegatura.
Per fare questo il ragazzo tiene con le mani i lembi del lamierino posti verso di sé, rimanendo a una certa distanza dai rulli che risultano sprovvisti di protezione.
Un lamierino dopo la piegatura “risulta difettoso” e pertanto il collega “anziano” lo restituisce all’infortunato dicendogli di “ricalandrarlo” (il pezzo avrebbe dovuto invece essere eliminato come scarto). In questa operazione essendo il pezzo parzialmente sagomato le mani del ragazzo si avvicinano pericolosamente ai rulli e restano imprigionate dagli stessi; il collega provvede a liberargli le mani che hanno subito gravissime lesioni: trauma da schiacciamento mani bilaterali con scuoiamento ed amputazione di parti ossee”.
Questi i FATTORI CAUSALI rilevati nella scheda:
assenza di protezione contro l’afferramento delle mani tra i rulli;
ordine di rifare un lavoro inutile.
Anche il SECONDO CASO avviene in attività di piegatura e arrotondamento di lamiere di metallo.
Un lavoratore è addetto ad una calandra, un macchinario con rulli cilindrici accoppiati che piegano e arrotondano delle lamiere di metallo.
Il lavoratore una volta inserita la lamiera deve aspettare che la macchina la restituisca a ciclo finito.
E’ consuetudine da parte di tutti i lavoratori addetti a quella macchina di aiutare a far scorrere la lamiera con le mani protette da guanti a macchina accesa; questo perché il libretto di uso e manutenzione della macchina è carente nelle spiegazioni.
Il lavoratore, che non è stato formato sull’utilizzo della calandra, mentre cerca di aiutare la lamiera a scorrere, rimane con la mano sinistra incastrato fra i rulli della calandra: i guanti sono afferrati dai rulli provocando l’amputazione del 2°, 3°, 4° dito della mano sinistra.
Al di là delle carenze di formazione la scheda si sofferma sulle prassi non corrette e come fattore causale indica l’attività dell’infortunato che “per far scorrere la lamiera avvicina le mani alla macchina”.
CALANDRE: LE AZIONI PER LA SICUREZZA E L’IGIENE DEL LAVORO
Per quanto riguarda la calandra, il documento documento per il comparto metalmeccanico realizzato nel contesto di ImpresaSicura, oltre a segnalare gli elementi di pericolo, a riportare informazioni sugli organi di comando, sulle criticità ergonomiche, sul rischio rumore, sui dispositivi di protezione individuale e sulla necessità di “istruzioni per l’uso” (in italiano) per il corretto uso e manutenzione della macchina, riporta le buone prassi, le azioni per la sicurezza e l’igiene del lavoro nell’uso della calandra:
PRIMA DELL’UTILIZZO:
DURANTE L’UTILIZZO:
DOPO L’UTILIZZO:
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