Accordo Regionale
Nella notte del 20 gennaio è stata firmata un’intesa tra i sindacati CGL-CISL e UIL della Toscana e il Presidente Giani insieme all’Assessore Bezzini che mette fine alle agitazioni del comparto sanitario regionale in lotta da mesi per ottenere condizioni di lavoro più dignitose dopo decenni di tagli indiscriminati alla sanità, ma come dice l’antico detto che “ le cose fatte col buio poi si vedono la mattina”, si è ottenuta solo una manciata di promesse che sicuramente non verranno mantenute col solo scopo di fermare le agitazioni e tirare avanti.
Di fatto il nodo fondamentale da sciogliere era il blocco delle assunzioni di personale in atto da anni per poter garantire una corretta prestazione dei servizi sanitari, l’accordo firmato prevede “ di avviare un percorso di verifica dei fabbisogni del personale basato sulle effettive esigenze dei servizi ospedalieri e territoriali: questo consentirà di giungere alla definizione dei programmi di assunzione aziendali coerenti con il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza”
Avviare la verifica dei fabbisogni del personale?
Giungere alla definizione di programmi di assunzione aziendale?
Ancora promesse a “babbo morto” con una situazione attuale a dir poco drammatica, in cui si trova la sanità pubblica, alcuni reparti ospedalieri toscani stanno ancora aperti solo per il sacrificio degli addetti ai lavori stremati per il superlavoro e dai continui rientri per garantire la continuità dell’assistenza, costretti a condizioni di rischio e di insicurezza documentato dal dilagare dei contagi fra il personale. Quale verifica si intende fare, non è abbastanza manifesta la situazione di sfacelo in cui versa la sanità pubblica da almeno 10 anni, che cosa ancor più di una pandemia che dura da due anni può convincere i politici di turno ad investire in sanità pubblica invece di prediligere l’affidamento delle attività sanitarie alla speculazione privata, a quale degrado degli ospedali bisogna ancora assistere per capire che in sanità i soldi non sono spesi invano e che si deve smettere di assumere personale in maniera temporanea e internalizzare il personale ad oggi precario
Un altro punto del vantato accordo, vertente al raggiungimento della mobilità interaziendale, è un contentino già facente parte di un pre-accordo precedentemente firmato dalle parti che adesso viene messo sul piatto della bilancia per enfatizzare e dare peso alla conquista sindacale… ma che squallore!
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