Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Il buonismo pisano e le tradizioni inventate. Il presidente del Consiglio sotto la torre pendente

Postato il 26 Aprile 2013 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

Da qualche anno a questa parte le tradizioni locali sono diventate una occasione di propaganda elettorale o di di business, basti pensare al capodanno pisano e alle feste del Giugno . Ancora da valutare la ricaduta positiva sulla economia cittadina, con un turismo mordi e fuggi e i musei (da San Matteo a Palazzo Reale) poco valorizzati e ancora meno visitati, alle chiese in stato di abbandono, ai vestiti del Gioco del ponte in condizioni pietose (l’assessore Eligi un anno fa disse che non sarebbero stati presi vestiti a noleggio da Firenze salvo poi essere regolarmente smentito…)

La pisanità è un luogo comune, una sorta di tradizione inventata ad uso e consumo di tradizioni locali a beneficio di pochi , le manifestazioni storiche di storico hanno poco o nulla, concepite senza interloquire con le scuole e l’università.

Vogliamo fare alcuni esempi?

Il Gioco del ponte non vive a partire dai quartieri, chi lo gestisce lo ritroviamo nelle liste elettorali o nei comitati (più o meno occulti) di qualche candidato. Le magistrature del Gioco del ponte hanno sottratto spazi alle iniziative sportive , le sedi del Gioco sono sulle spalle dei contribuenti pisani (si vedano i costi di acqua, luce e gas per tacere l’affitto degli immbili e i costi di restauro degli stessi), gli spazi destinati alle società sportive sono ridotte ai minimi termini ma le stesse società non hanno mosso un dito, anzi sono silenti verso l’assenza di spazi e ad una politica sportiva fallimentare (l’assessore allo sport Eligi è lo stesso che ha traghettato i Finiani e parte dell’Udc nella coalizione Filippeschi).

In questo clima di buonismo e di tradizioni inventate ritroviamo la esaltazione super partes del neo presidente del Consiglio Enrico Letta di cui si dimentica

– il sostegno accordato da dirigente dei giovani democristiani a guerrafondai e reazionari che animavano la internazionale dc (si ricordi che in sudamerica alcuni di loro avevano sostenuto anche le dittature militari)

– il sostegno al peace Keeping e alle missioni militari all’estero (esaltate con le giornate della solidarietà e la presidentessa della Onlus Ciardelli candidata nella lista Ghezzi a sostegno di Filippeschi)

– il sostegno con il gruppo Andreatta (di cui Letta è espressione) al maggioritario e a quel coacervo di interessi che ha partorito la legge Biagi.

La nomina di Enrico Letta(allievo del Sant’Anna che di solito impedisce ad ogni collettivo studentesco e ai lavoratori la partecipazione a convegni costruiti ad arte per promuovere politiche funzionali alla grande finanza e al capitale) è funzionale ad un governo Pd e pdl, non è casuale che proprio nel 2012 Letta figuri negli incontri del Bilderberg a Sankt Moritz.

Insomma una nomina che farà felice i grandi poteri finanziari ed economici che si preparano ad un Governo ancora una volta acerrimo nemico dei lavoratori e dei loro interessi

Quanto poi alla pisanità, dal vecchio gruppo giovanile della Dc pisana c’erano anche quanti oggi sono attivi nelle grandi opere pisane (dal porto alla edilizia), insomma espressione di un convitato di pietra . Con quale coraggio allora si esalta la nomina a presidente del consiglio di questo concittadino? Il buonismo e le rimembranze sono ancora una volta utili a occultare un passato ed un presente fatto di lacrime e sangue per le classi sociali meno abbienti

Confederazione Cobas

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