Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Misericordia: ultimi giorni prima del tracollo

Postato il 22 Giugno 2013 | in Scenari Politico-Sociali, Territori | da

Non ci arrendiamo alla dismissione della Misericordia, ai licenziamenti annunciati, alla impunità dei responsabili di un debito di quasi 12 milioni , un debito che non può essere attribuibile alle “troppe “assunzioni di personale ma ad operazioni immobiliari inutili e dannose come la nuova e inutilizzata sede del Cep.

In queste settimane abbiamo sollecitato

l’intervento della finanza per vederci chiaro sui bilanci della Confraternita

l’intervento della Procura per appurare le ragioni del debito ma a distanza di settimane ben poco è stato fatto

denunciato la lenta dismissione dei servizi, la riduzione delle ambulanze impegnate nel 118, dei pollicini addetti al trasporto sociale, denunciata la mancanza di organizzazione del personale interno per guadagnare nuovi servizi incrementando i guadagni.

Abbiamo chiesto ad azienda ospedaliera e asl di intervenire per trovare soluzioni ma da loro nessuna risposta

In Regione Toscana la Commissione consiliare si è espressa per gli ammortizzatori sociali, se non saranno i contratti di solidarietà potrebbe essere la cassa integrazione e per discutere della nostra proposta (nostra ma anche di Provincia, Comune e Regione ) abbiamo chiesto un incontro ai vertici della Misericordia proprio nella giornata del 20 Giugno

Vogliamo che anche il Consiglio Comunale di Pisa si faccia promotore di questa istanza che consentirebbe a tanti lavoratori e lavoratrici di beneficiare degli ammortizzatori sociali per iniziare un percorso con asl, università, cnr e azienda ospedaliera finalizzato a ricollocare parte del personale.

Nei prossimi giorni si intensificheranno le iniziative dei lavoratori e delle lavoratrici Misericordia. La lotta è solo all’inizio

La nostra richiesta alla MIsericordia è quella della cassa integrazione in deroga, di questo vogliamo parlare con i vertici della Confraternita da cui attendiamo risposta

Confederazione Cobas

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