December 30, 2024
Scappati i buoi si chiudono le stalle?
intervista ai delegati Rsu Cobas delle Province
Abbiamo intervistato alcuni delegati rsu eletti nelle liste dei cobas Pubblico impiego all’interno di alcune province
Avete letto la dichiarazione del Presidente dell’Unione province Italiane?
Prendiamo atto della pur tardiva presa di posizione dell’unione Province Italiane, soprattutto all’indomani di una sentenza del Tar che dimostra la incostituzionalità della spending review e la illegittimità dei tagli ai capitoli di bilancio.
Siamo tuttavia contrari all’idea che questi tagli si possano rinegoziare quando invece andrebbero solo rimossi perché le conseguenze negative sono state subite dai servizi con scarsa manutenzione degli edifici scolastici e delle strade, minori controlli a difesa dell’ambiente, uffici per l’impiego allo sbando.
Fate alcuni esempi concreti?
La manutenzione stradale, la manutenzione delle scuole, i controlli ambientali, le politiche del lavoro, vi sembrano di poca entità queste competenze? Pensate che i Comuni possano farsene carico con le carenze di organico che già debbono fronteggiare? La natura sociale di queste competenze è un altro modo per privatizzare servizi rispetto alla esteranlizzazione fino ad oggi conosciuta, ma attenzione che è in ballo lo stato sociale
Quanti sono i posti di lavoro a rischio?
Non sono in pericolo solo 56 mila posti di lavoro come detto dall’Upi ma sono quasi 100 mila i lavoratori a rischio se inseriamo nel computo ale ditte appaltatrici e le società di proprietà delle Province
Siamo certi che la presa di posizione, pur tardiva, sia importante ma bisogna focalizzare l’attenzione sui posti di lavoro, sulle funzioni spettanti alle province e sulla loro stessa portata sociale ed economica.
Il confronto non deve avvenire nelle segrete stanze dei ministeri, insomma il Governo ha tutto l’interesse a presentare la liquidazione delle Province come una riduzione dei costi a carico dello Stato. Non ci sono certezze sulla salvaguardia dei posti di lavoro, noi pensiamo che non siano meno di 95 mila i lavoratori\trici che ruotano attorno alle province , difendere servizi poi è necessario coinvolgendo anche i cittadini che rivendicano la inalienabilità dei diritti alla salute, alla sicurezza , all’istruzione.
E’ sempre più evidente che con la scusa dei tagli agli sprechi stanno distruggendo posti di lavoro e servizi
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