December 22, 2024
Riceviamo e pubblichiamo da Gianfranco La Grassa
Ritorno su una questione recentissima e tuttavia già passata, quella dell’acquisto degli F35. Ci torno solo come spunto per una serie di considerazioni che a me paiono di un certo interesse. Di quell’operazione intendo soprattutto prendere in considerazione uno degli aspetti che l’hanno caratterizzata; quello di più alto significato, a mio avviso. Andando al sodo della faccenda, senza ricorrere ad ammorbidimenti linguistici di solito usati dalle Autorità, mi riferirò alla proibizione fatta al Parlamento di poter intervenire sulla decisione d’acquisto, considerata d’interesse nazionale primario e da non sottoporre a veto alcuno da parte di chi non avesse un’adeguata conoscenza delle esigenze della “difesa”. Si è sostenuto, senza mezzi termini, che la decisione sulla mossa da compiere spettava soltanto ai militari (“chiusi” nella Nato, di cui sappiamo chi è il dominus); l’intervento cruciale è però stato quello del presdelarep – rieletto per svolgere una serie di funzioni in merito al futuro del nostro paese – in quanto massimo referente delle strategie statunitensi nel territorio di quest’ultimo, soprattutto dopo che sono intervenute alcune difficoltà, appunto strategiche, in merito alle mosse compiute dagli Usa negli ultimi due anni in Nord Africa, Medio Oriente e zone adiacenti.
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