Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Nuovamente guerra. No alla guerra in Siria

Postato il 11 Settembre 2013 | in Mondo, Scenari Politico-Sociali | da

Riceviamo e pubblichiamo

DI NUOVO LA GUERRA

Come sempre, da 20 anni ai nostri giorni, ogni campagna militare imperialista è accompagnata da un martellante tam-tam mediatico; se la disinformazione è lo strumento per giustificare ciò che non potrebbe trovare giustificazione (la guerra), oggi siamo dinnanzi ad una autentica e innovativa strategia della disinformazione. Il risultato è quello di capovolgere la realtà e portare l’opinione pubblica e la politica nel suo insieme, inclusi coloro che per ragioni etiche\politiche vorrebbero opporsi, a confrontarsi con una realtà totalmente distorta ed artefatta secondo la quale il ricorso al conflitto diventa la sola strada percorribile. Una strategia finora vincente, quella delle potenze imperialiste, visto che con questi mezzi sono riusciti spesso a guadagnarsi i consensi, o una relativa neutralità, da parte delle realtà politiche e sociali da cui sarebbe potuta invece emergere un’opposizione netta.

Tutti i presunti fatti eclatanti o abominevoli (dalle armi di distruzione di massa di Saddam, al genocidio in Kosovo, ai colpi di artiglieria di Gheddafi sulla sua gente) si sono rivelati vili messe in scena, operate talvolta con comparse, immagini di repertorio, false testimonianze, ma puntualmente prese per buone dalla totalità dei media, delle forze politiche sia di governo che di “opposizione”. Si è lasciato così libero il manovratore di commettere, direttamente (o per mezzo di spietate bande terroristiche e mercenarie), i più orribili ed indiscriminati crimini. E bisognerebbe pure interrogarsi, una volta finita l’attenzione mediatica, sui risultati postumi di queste campagne militari che non hanno certo migliorato la situazione di nessuno dei popoli aggrediti, seminando disperazione e trasformando i territori occupati in basi militari per nuovi attacchi, non prima di avere istituito regimi terroristici al fine di depredare ogni risorsa alle popolazioni vittime di tanta ingiustizia. Non si tratta qui di discutere le opinioni su questo o quel regime, e su come i relativi popoli saranno in grado di costruire un futuro diverso e conquistarsi maggiori spazi di libertà, si tratta invece di prendere una posizione politica netta e intransigente contro la guerra imperialista, senza nulla concedere alle motivazioni fasulle con cui si vorrebbe giustificare e reiterare questo crimine.

Già è assodato il percorso delle famose armi chimiche, i gruppi ai quali sono state consegnate da emissari sauditi, cioè dai principali alleati degli USA in questo folle progetto di destabilizzare il mondo e portarlo sul punto di non ritorno di un terzo conflitto mondiale. Già si delineano alleanze e polarizzazioni sullo scacchiere internazionale, con una contrapposizione diplomatica e militare tra USA e alcuni paesi della NATO da un lato (con aggiunta dell’Arabia Saudita e del Qatar) e Russia, Cina ed Iran dall’altro (in compagnia di buona parte dei paesi in via di sviluppo), a ciò si aggiungano le differenze di orientamento a livello europeo che segnalano l’assenza di ogni Europa politica.

Siamo oggi a un passo da una terza guerra mondiale, e seguitiamo a dibattere sulle false notizie diffuse ad arte da pennivendoli e scribani d’agenzia. Sono pochi e divisi i paesi che stanno al carro degli USA, l’Italia da sempre fedele agli USA si trova in forte imbarazzo, vista la minaccia agli interessi ed alla sicurezza nazionale conseguenti a questa nuova escalation. La minaccia di annientamento della nutrita e millenaria comunità cristiana siriana ed i ripetuti attacchi omicidi ai danni della popolazione civile siriana di orientamento religioso cristiano e sciita, consigliano all’Italia una posizione più defilata. Rappresenta una evidente contraddizione l’alleanza ormai organica tra i paesi che da anni tentano di distruggere la Siria ed i gruppi della galassia al-qaeda responsabili di eccidi ed indescrivibili atrocità.

La crisi economica e di sistema che sta attraversando il mondo capitalistico è giunta ormai al punto limite, gli Stati Uniti d’America, nella loro corsa al controllo del mondo e di ogni riserva energetica sono disposti a tutto pur di non perdere la propria supremazia ormai in declino. I guerrafondai sono disposti a condannare l’umanità alla distruzione, nelle ultime guerre di aggressione si sono resi responsabili della morte di centinaia di migliaia di persone e della distruzione di civiltà progredite e sviluppate, anche con l’uso di armi chimiche contro la popolazione. Il territorio italiano e le basi presenti a Pisa sono coinvolti nella guerra per il decollo degli aerei o per il supporto logistico alle truppe Usa e Nato, la militarizzazione sempre più forte del nostro paese sottrae risorse alla spesa sociale, alla cassa integrazione e ai bisogni della popolazione.

In Europa siamo cresciuti nella illusione di un futuro pacifico e senza guerre, ma la realtà potrebbe presto esplodere dentro la nostra culla di illusioni, sarà allora troppo tardi però….per questo occorre rilanciare la mobilitazione contro ogni guerra di aggressione.

NO ALL’USO DELLE BASI ITALIANE PER LA GUERRA!

NO alla guerra contro la Siria! Solidarietà ai popoli aggrediti!

Gruppo di Discussione su Crisi e Repressione – Pisa

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