November 30, 2024
Il vostro articolo è troppo lungo, dovete ridurre le battute, il vostro articolo è inadatto alle cronache locali perchè tratta argomenti nazionali, abbiate pazienza non perdiamo nulla.
Sono le risposte provenienti dalle redazioni dei giornali, per carità nessuna pretesa di vedere pubblicati i nostri numerosi comunicati stampa ma a contare gli articoli pubblicati le ragioni del no sono state ridotte ai minimi termini . A favore della fusione dei comuni , soprattutto nelle ultime 72 ore, sono scesi in campo i pezzi da 90 della politica regionale, sindaci , assessori e consiglieri, tutti avevano da pubblicare una nota che poi sembrava costruita ad arte dagli uffici stampa dove operano i pagati dalla politica, i giornalisti assunti a con contratto a tempo determinato secondo l’art 90 del testo unico enti locali, quello che prevede le assunzioni con rapporto fiduciario. Peccato che queste assunzioni , ad uso e immagine dei Sindaci, privino gli Enti locali di qualche vigile\maestra\impiegato visto che la spesa del personale è sempre più contratta dai patti di stabilità che i sindaci a parole vogliono rimuovere, salvo poi cambiare idea quando gli stessi diventano o dirigenti di partiti, o assessori regionali o parlamentari che esprimono il loro voto a favore di tagli e manovre del Governo.
Una santa alleanza a favore delle fusioni, proprio come accadde per il pagamento del debito o per la fine del sistema proprozionale con risultati tutt’altro che positivi per la democrazia, il potere di acquisto e di contrattazione dei lavoratori. La storia recente dovrebbe far riflettere e confutare le posizioni di chi ha costruito il proprio potere sull’oblio della memoria.
Le ragioni del no alla fusione dei Comuni sono sicuramente in minoranza perchè parlano non alla pancia dei cittadini (le fusioni portano soldi con i quali si rafforzeranno i servizi, peccato che non si faccia menzione alcuna dell’aumento delle tasse a carico dei cittadini e di servizi a pagamento che fino ad oggi erano erogati gratuitamente) ma al cervello di noi tutti\e, parlano di non centralizzare le decisioni ma allargare la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali e la loro stessa rappresentanza, di piccoli comuni dove valorizzare un diritto nuovo alla cittadinanza, di valorizzare e applicare le parti dell Costituzione che parlano di requisire a fini sociali proprietà private quando il privato sancisce politiche di devastazione ambientale e sociale. Una battaglia culturale, sociale e politica che non terminerà con i risultati elettorali.
La lotta inizia solo ora.
Antonio Piro Comunisti per Lari
Federico Giusti Cobas Pubblico Impiego
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