Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Cobas Pubblico Impiego scrive alla sinistra sullo sciopero del 18

Postato il 14 Ottobre 2013 | in Lavoro Privato, Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato, Territori | da

Vi giriamo la lettera inviata oggi a sel, rc e città in comune

Lettera aperta Pisa città in Comune e ai gruppi consiliari di sinistra

per un Municipio trasparente e solidale

Carissimi\e,

abbiamo condotto alcune battaglie in comune in difesa del lavoro e dell’occupazione, per rendere trasparenti gli atti dell’amministrazione comunali, ma molte sono le iniziative ancora da intraprendere. Capiamo le difficoltà connesse alla ristrettezza dei mezzi complessivamente a disposizione, mezzi non solo economici ma legati al tempo e agli spazi dell’agire sociale e politico. Siamo altresi’ convinti che non si debba mai personalizzare le posizioni politiche, soprattutto quando aprono argomenti dialettici forti, a meno che non si voglia eludere la sostanza delle questioni sollevate.

Solo attraverso questo tipo di confronto sarà possibile costruire una efficace rappresentanza alle rivendicazioni dei soggetti collettivi che ritengono come i sindacati di base, ma anche come i comitati e i movimenti, che l’ azione politica locale non possa essere disgiunta da un coinvolgimento diretto nelle vertenze e nelle lotte sociali.

Nel merito e nel metodo, vi segnaliamo alcuni punti critici:

  1. le nuove tassazioni che gravano sulle persone e favoriscono rendite e patrimoni, la tariffazione per servizi fino ad oggi erogati gratuitamente, debbono essere oggetto di una pubblica denuncia! Questo proprio nel momento in cui le aziende dell’acqua dichiarano di volere restituire ai cittadini (eccezion fatta per chi ha praticato l’autoriduzione) parte dei soldi indebitamente richiesti a titolo di remunerazione sul capitale investito (abrogato dal referendum del 2011. Altro esempio vale per Geofor spa che tende ad assumere una neutralità apparente rispetto al processo di evoluzione della Tarsu/Tia, verso la Tares, e poi verso la service tax, pur essendo soggetto che determina “di fatto” i costi del servizio e si presta ben “volentieri” a svolgere, per evidente convenienza, il ruolo di esattore dello Stato centrale con l’ assenso dei suoi soci pubblici interessati ad assicurarsi la certezza di ulteriori risorse proprie. Ma l’immagine che si vuole vendere è quella di aziende vicini ai cittadini, quando è invece vero l’esatto contrario, ossia aziende costruite con i soldi pubblici sulle quali è impossibile esercitare un reale controllo popolare da cui scatutirebbe la richiesta di miglioramento delle reti e delle infrastrutture, una diversa organizzazione del lavoro, magari per reinternalizzare servizi e personale visti i processi di privatizzazione \esternalizzazione che hanno determinato processi speculativi e l’abbassamento del costo del lavoro\peggioramento della qualità dei servizi. Rispetto a tutto questo come si intende intervenire con azioni concrete e incisive, al di la della solita procedura formale che connota spesso la ritualità delle relazioni nelle sedi istituzionali?
  2. Le convenzioni. Sovente non sono state rispettate e rinnovate, ci chiediamo per quale ragione in diversi casi non sia stata espressa una posizione chiara. Per esempio a Pisa dopo la denuncia dei Cobas si è lasciato che la lista di destra si scatenasse sui servizi sportivi e sulle convenzioni (una scelta politica è quella di non intervenire , magari per non scomodare gli appetiti di qualche società sportiva e ricreativa collocata a sinistra?). E’ del tutto evidente che entrare nel merito avrebbe permesso di fare luce sul sistema di gestione del servizio, ma anche su certe scelte e disattezioni politiche finalizzate alla ricerca del consenso, processi che a volte si nascondono dietro questi modelli di “esternalizzazione indiretta tramite convenzioni”. Come è possibile evitare questo, controllare e rendere conto a cittadine/cittadini potenziando i servizi a favore della collettività e dell’uso comune di strutture pubbliche?;
  3. nel corso della vertenza Misericordia, i Cobas hanno più volte denunciato la complicità delle associazioni di volontariato nel non volere inserire clausole sociali a salvaguardia dei posti di lavoro (ai servizi seguano anche i lavoratori secondo un principio elementare a difesa dell’occupazione). Perchè non è stata presa una posizione chiara sul ruolo delle associazioni nello smantellamento dei posti di lavoro nell’ambito socio sanitario e se lo si è fatto non sono mai emerse con chiarezza responsabilità e posizioni?
  4. Stanno per tagliare fondi alle cooperative e al terzo settore. Quali sono le intenzioni \azioni che saranno intraprese a sinistra? Ci limiteremo a benedire processi di fusione tra cooperative dimenticando che questi processi potrebbero determinare perdita di salario e di posti di lavoro tra gli operatori sociali?
  5. Sulla fusione dei comuni abbiamo notato posizioni ondivaghe, per esempio non mancano anche a sinistra(Rc, Sel) fautori delle fusioni. Ci chiediamo per quale ragione un tema cosi’ importante non sia stato oggetto di una campagna comune?
  6. Come Cobas abbiamo più volte assunto sui temi di cui sopra posizioni pubbliche per unificare le spinte e le esperienze provenienti da comitati, associazioni e movimenti, al fine di costruire un ipotesi di alternativa politica alle “larghe intese locali” attraverso i programmi e la socializzazione di culture politiche condivise, per dare risposte concrete partendo dal radicamento nei territori e nei luoghi di lavoro, risposte ai bisogni della vita reale di quanti sono portatori di diritti. Esiste la disponibilità, in chiara alternativa alla politica comunicativa e d’ immagine che punta a creare reti e aggregazioni nazionali in vista delle prossime elezioni, ad impegnarsi prioritariamente dalle prossime scadenze, per una prospettiva politica dal basso, che ponga al centro i diritti reali (lavoro, reddito istruzione, abitare, salute, sicurezza sul lavoro)? In questa ottica cosa vogliamo fare per favorire la ricostruzione della relazioni sociali e collettive dei quartieri, per tutelare le identità delle comunità locali presenti sul territorio?
  7. Sullo sciopero del 18 Ottobre e la manifestazione del 19 qual’è la vostra posizione? Scioperete e sarete con noi?

COBAS PUBBLICO IMPIEGO

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