December 23, 2024
Una situazione drammatica sul fronte lavoro quella che registriamo in Provincia di Pisa.
A Pisa e Provincia aumentano le richieste di cassa integrazione ordinaria e straordinaria nonostante il Governo non abbia ancora individuato i fondi necessari a fronteggiare i fabbisogni. E’ in calo il fatturato delle piccole e medie aziende, in calo il numero degli addetti e la quantità di investimenti.
La disoccupazione giovanile passa da quasi l’11% del triennio 2005-8 a quasi il 22% dello scorso anno,mentre quella femminile raggiunge l’8%, eppure si tagliano i fondi destinati alla formazione(tramite le Province), si tagliano i corsi serali per il diploma di scuole superiore, non ci sono corsi formativi e men che mai contratti , anche part time, di inserimento nel mondo del lavoro.
Settori tradizionali come quello del legno sono in profonda crisi, si pensa a Ikea e al people mover come traini per la economia locale quando gli interventi degli ultimi anni sono stati realizzati solo per valorizzare il capitale immobiliare esistente, non certo per creare nuova occupazione,
Nei prossimi giorni partiranno i 39 licenziamenti in Misericordia senza alcun ammortizzatore sociale. La responsabilità ricade non solo su Misericordia e i suoi vertici locali e regionali ma anche sulle istituzioni locali che hanno permesso il rinnovo delle convenzioni sul trasporto sanitario e sociale senza alcuna clausola sociale per salvaguardare questi posti di lavoro. A trarne vantaggio saranno le associazioni di volontariato e azienda ospedaliera e sanitaria, non i lavoratori che saranno mandati a casa e sostituiti da volontari o presunti tali.
Siamo in attesa di incontrare la Regione Toscana per valutare la possibilità di erogare la mobilità straordinaria per i lavoratori di alcune realtà per i quali gli ammortizzatori sociali sono letteralmente agli sgoccioli.
In molte cooperative è arrivata la cassa integrazione e la riduzione oraria\salariale e la situazione è destinata a peggiorare notevolmente se arriveranno i tagli annunciati alla sanità, tagli che colpiranno l’ambito socio sanitario.
Al Comune, i nidi sono in situazioni di continua emergenza, le mancate assunzioni per le sostituzioni breve sono state denunciate dal sindacato e rappresentano un pericolo per la sicurezza dei bambini e delle educatrici.
Per non far arrivare i precari ai 3 anni di servizio negli ultimi 5, molti Enti pubblici hanno poi (fin dall’estate) tagliato i fondi per le assunzioni a tempo determinato e in questo modo molte lavoratrici non arriveranno ad avere i requisiti previsti per una stabilizzazione che già sappiamo sarà inadeguata e a dir poco incompleta.
Risparmiano perfino sugli insegnanti di sostegno , si risparmia praticamente su tutto eccezion fatta per le spese militari.
I patti di stabilità hanno determinato la crisi degli enti locali e della sanità, questi patti rimangono al loro posto riducendo il numero dei\lle dipendenti e gli stessi servizi erogati, la dimostrazione è che il pubblico tende a dirottare sempre più famiglie verso i servizi privati dove le condizioni di lavoro sono decisamente peggiori (contratti sfavorevoli) e i costi maggiori.
La situazione è drammatica, non ci sono altre parole per descriverla, per contrastare questa situazione c’è chi come i Cobas sciopera e si mobilita e chi, invece, preferisce tacere e smobilitarsi.
CONFEDERAZIONE COBAS
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